Economia

Nuovo aumento delle accise sul gasolio: come cambiano i prezzi di diesel e benzina

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Nuovo aumento delle accise sul gasolio: come cambiano i prezzi di diesel e benzina. La commissione Finanze del Senato ha approvato il riallineamento delle accise su benzina e gasolio, come previsto dal decreto legislativo che fa parte della riforma fiscale del governo. Questo comporterà un primo incremento delle accise sul diesel, che varierà tra 1 e 2 centesimi al litro. Secondo il Codacons, ciò si tradurrà in un onere economico per gli automobilisti compreso tra 245 e 490 milioni di euro.

Nuovo aumento delle accise sul gasolio: come cambiano i prezzi di diesel e benzina

È stato approvato l’aumento delle accise sul gasolio, con un primo incremento previsto tra 1 e 2 centesimi al litro. Ieri, la commissione Finanze del Senato ha dato il via libera al decreto legislativo per la riforma delle accise su diesel e benzina, nell’ambito della delega fiscale assegnata al governo.

Nel suo parere, la commissione ha indicato un “riavvicinamento graduale, nel corso di un periodo ragionevole e nella misura compresa tra 1 e 2 centesimi di euro”, delle aliquote delle accise applicate al gasolio e alla benzina, attualmente fissate rispettivamente intorno ai 62 e 73 centesimi al litro. Tuttavia, il processo non è ancora concluso. Il testo dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri e per la sua attuazione sarà necessario attendere un apposito decreto interministeriale che fornirà tutti i dettagli.

L’intervento era stato previsto nel Piano strutturale di bilancio ed è parte delle misure richieste dalla Commissione europea per ridurre i cosiddetti “sussidi ambientali dannosi”, inclusi quelli legati al diesel, considerato più inquinante rispetto alla benzina. Questo rappresenta uno dei passaggi necessari stabiliti dall’UE per attuare la transizione ecologica. Il riallineamento dovrà avvenire “tenendo conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascun prodotto, destinando le risorse al trasporto pubblico locale”, come indicato nel parere. Inoltre, la commissione ha suggerito al governo di rinviare l’entrata in vigore dell’aumento da luglio 2025 a gennaio 2026.

A quanto ammontano gli aumenti dei prezzi di benzina e gasolio a causa delle nuove accise?

Il riallineamento delle accise era stato annunciato durante i lavori sulla legge di bilancio e ha suscitato numerose polemiche, soprattutto considerando le promesse dei partiti di maggioranza, che avevano fatto della riduzione, se non addirittura dell’abolizione, delle imposte su diesel e benzina un tema centrale della loro campagna elettorale.

Tuttavia, ora il governo sembra trovarsi in una situazione difficile, poiché le entrate generate dall’aumento delle accise saranno destinate a coprire i costi del rinnovo del contratto per gli autisti di autobus e tram per il periodo 2024-2026. Si stima che nel 2025 saranno necessari circa 260 milioni di euro, con un totale che potrebbe raggiungere i 500 milioni.

Secondo le stime del Codacons, l’aumento di un centesimo al litro dell’imposta fissa sul diesel comporterebbe un costo aggiuntivo di 245 milioni di euro per gli automobilisti proprietari di veicoli a gasolio. Se l’incremento fosse di 2 centesimi al litro, la cifra salirebbe addirittura a 490 milioni di euro. “In Italia, il 41,5% delle auto in uso alle famiglie è alimentato a gasolio – affermano i rappresentanti dei consumatori – e questo implica che anche un lieve aumento delle accise, soggetto a IVA, si traduce in un onere significativo per molti italiani che utilizzano quotidianamente un’auto a gasolio”. Nel 2024, in Italia circolano 16,7 milioni di auto diesel. Un aumento di 1 centesimo di euro sulle accise del gasolio comporterebbe un costo aggiuntivo di 0,61 euro per un pieno di 50 litri, considerando anche l’IVA sulle accise. In un anno, l’aumento complessivo della spesa per i proprietari di auto diesel sarebbe di 245 milioni di euro, che salirebbe a 490 milioni di euro nel caso di un incremento delle accise di 2 centesimi di euro.

Le opposizioni attaccano Meloni: “Tradisce l’ennesima promessa agli italiani”

Le critiche da parte delle opposizioni si fanno sentire, con il senatore di Avs Tino Magni che accusa Meloni di “tradire l’ennesima promessa fatta agli italiani”. Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha aggiunto: “In modo abituale e astuto, il governo, dopo aver negato per settimane l’intenzione di farlo, decide di aumentare le accise sul diesel. Sotto la scusa del noto riallineamento della tassazione, la maggioranza in commissione Finanze approva un parere su un decreto legislativo che rivedrà le norme relative alle accise. Ci troviamo di fronte a un governo che prima proclama di non aumentare le tasse e poi, in preda alla disperazione per reperire fondi, non esita ad aumentarle per automobilisti e imprese”.

Il senatore Giorgio Salvitti di Fratelli d’Italia, membro della commissione finanze, ha sottolineato che il riallineamento “risponde a una chiara necessità di protezione ambientale e di investimenti nel settore del trasporto pubblico. Le critiche della sinistra sono ripetitive, poiché sono consapevoli dell’origine di questa misura: come Stato membro dell’UE, siamo obbligati a implementare misure contro i sussidi ambientali dannosi, che includono anche le minori accise sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina”, ha spiegato. “Se si fosse prestata attenzione al parere espresso, si sarebbe notato che le risorse aggiuntive saranno destinate a migliorare il trasporto pubblico tramite un decreto interministeriale. È già in fase di studio, come richiesto dalla Commissione VI, l’ipotesi di un rinvio a gennaio 2026 e la valutazione degli esoneri per alcune categorie”, ha concluso.

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