Bollette in aumento fino al 30%: rincaro di 272 euro tra luce e gas. Ecco le stime per i prossimi 12 mesi con pesanti conseguenze per chi ha un contratto a prezzo indicizzato. Le temperature più fredde del solito in Europa stanno contribuendo a un aumento dell’uso degli stoccaggi. Dopo un iniziale balzo, i prezzi si sono stabilizzati durante la giornata, attestandosi intorno ai 47,5 euro per megawattora, comunque ai massimi dell’anno.
Bollette in aumento fino al 30%: rincaro di 272 euro (tra luce e gas)
L’apertura della settimana ha visto un incremento del gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam, evidenziando le pressioni sui prezzi dovute a nuove tensioni geopolitiche. Queste includono il mancato rinnovo del contratto per il transito del gas russo attraverso l’Ucraina e la decisione di Mosca di interrompere anticipatamente le forniture in Moldavia. I contratti futures per gennaio hanno raggiunto quasi 48,8 euro al MWh, il livello più alto dal 3 dicembre scorso, quando si erano chiusi a 48,65 euro al Megawattora. Le temperature più fredde del solito in Europa stanno contribuendo a un aumento dell’uso degli stoccaggi. Dopo un iniziale balzo, i prezzi si sono stabilizzati durante la giornata, attestandosi intorno ai 47,5 euro per megawattora, comunque ai massimi dell’anno.
Rimane alta l’attenzione sull’asse Mosca-Kiev, a poche ore dalla scadenza dell’accordo che consente il transito di circa il 5% delle forniture europee di gas attraverso l’Ucraina, rispetto a un totale del 18% previsto per il 2024. Kiev ha dichiarato la sua intenzione di interrompere il contratto di transito, rinunciando così alle commissioni che rappresentano lo 0,5% del suo PIL. Il gas russo che passa per l’Ucraina è principalmente destinato alla Slovacchia.
L’Ungheria continua a importare gas russo, ma attraverso la Turchia e il gasdotto TurkStream, mentre la Polonia si affida al GNL. Nonostante i numeri relativamente contenuti riguardanti il gas in questione, ci sono preoccupazioni per le possibili pressioni che un eventuale blocco potrebbe esercitare sulle importazioni di GNL da parte dell’UE. Nel frattempo, il prezzo del gas naturale negli Stati Uniti continua a salire. I contratti futures hanno registrato un aumento del 23,2%, raggiungendo 4,18 dollari per MMBtu, ovvero 13,7 euro per megawattora, il livello più alto degli ultimi due anni. Non si sa fino a dove potrà arrivare. Nel frattempo, l’impennata dei prezzi del gas in Europa, che ha visto un incremento del 30% nell’ultimo anno, avrà sicuramente un impatto sulle bollette di luce e gas all’inizio del 2025.
Le stime
Secondo le stime, nei prossimi 12 mesi il costo dell’energia subirà un incremento di quasi il 30%, con conseguenze sulle bollette per coloro che hanno un contratto a prezzo indicizzato. Facile.it ha calcolato che, per una famiglia tipo nel mercato libero, l’aumento sarà di 272 euro tra luce e gas, portando la spesa totale a 2.841 euro, rispetto ai 2.569 euro attuali (+11%). Questa analisi si basa sull’andamento degli indici PSV e PUN negli ultimi 12 mesi (dicembre 2023 – novembre 2024) e sulle previsioni fornite dall’European Energy Exchange (EEX) per il successivo anno, mantenendo costanti i consumi e le altre variabili economiche che influiscono sulle bollette.
In particolare, il PUN, che rappresenta l’indicatore del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, è previsto aumentare del 30%, passando da un valore medio di 0,11 €/kWh a 0,14 €/kWh. Allo stesso modo, il PSV, il riferimento per il prezzo del gas naturale all’ingrosso in Italia, subirà un incremento del 28%, passando da 0,38 €/smc a 0,48 €/smc. Sulla base di queste informazioni, Facile.it ha stimato che l’aumento più significativo si registrerà sulla bolletta del gas; per una famiglia tipo, la spesa annuale salirà da 1.744 euro a 1.920 euro, con un incremento di 176 euro. Per quanto riguarda la bolletta dell’energia elettrica, invece, l’aumento sarà di 96 euro, portando la spesa annuale da 826 euro a 921 euro.
«A dicembre, i costi delle materie prime hanno registrato un notevole incremento», affermano gli esperti. «Le previsioni indicano che nei prossimi 12 mesi i prezzi rimarranno significativamente più elevati rispetto al 2024. Questa è una notizia negativa, in particolare per le famiglie con tariffe a prezzo indicizzato, che, a causa dei rincari, si troveranno a dover affrontare bollette più alte», spiegano gli esperti di Facile.it. «Pertanto, è il momento ideale per controllare le condizioni del proprio contratto di fornitura e considerare se nel mercato libero ci siano offerte più vantaggiose, magari con prezzo bloccato, per proteggersi, almeno in parte, da futuri aumenti».
Come mettere a confronto la propria offerta
Per confrontare la propria offerta con quelle disponibili sul mercato, è fondamentale innanzitutto conoscere l’importo che si sta attualmente pagando per la fornitura, come spiegano gli esperti di Facile.it. Questa informazione si trova nella “bolletta di dettaglio”, un documento che riporta tutte le caratteristiche della vostra offerta; se non lo ricevete, potete richiederlo al vostro fornitore. All’interno di questo documento, nella sezione “spesa per la materia energia”, troverete due componenti: una quota fissa, che rappresenta l’importo che pagherete ogni mese indipendentemente dai consumi, e una quota variabile, che dipende dalla quantità di energia elettrica o gas utilizzati. Questi valori sono essenziali per confrontare la vostra fornitura con quelle di altre aziende, prestando attenzione a richiedere, durante la fase di offerta, il costo della quota fissa e quello relativo ai consumi.
A questo punto, sarà necessario individuare la soluzione più adatta alle proprie necessità, tenendo presente il proprio consumo energetico e le abitudini d’uso. Ad esempio, per le famiglie numerose con un elevato consumo di energia, è consigliabile prestare particolare attenzione al costo della quota legata ai consumi, optando per offerte che presentino un prezzo più competitivo per questo aspetto. Al contrario, per chi ha consumi ridotti, come nel caso di una persona single o di una seconda casa utilizzata solo per brevi periodi, è fondamentale considerare il prezzo della quota fissa, che potrebbe influire notevolmente sul costo complessivo.