Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha avanzato una proposta al Presidente del Veneto, Luca Zaia, in merito all’autonomia differenziata.
Autonomia Differenziata, la proposta unitaria di De Luca a Zaia
Nel corso della seduta del Consiglio regionale monotematico sull’autonomia differenziata, al termine del dibattito, il presidente De Luca, con riferimento a una lettera del presidente del Veneto Zaia, ha avanzato la seguente proposta:
“Accantoniamo i diversi punti di vista. Diamo tempo al Parlamento e al Mef di valutare e approfondire tutti gli aspetti legati all’autonomia differenziata. Ma non sprechiamo un’occasione preziosa: definiamo una piattaforma unitaria che impegni tutti quanti noi sull’obiettivo di una sburocratizzazione radicale. Cerchiamo di acquisire da subito obiettivi estremamente importanti di decentramento e di sburocratizzazione in modo da modernizzare il Paese e le istituzioni. Vi sono decine di “pareri” legati ai ministeri e allo Stato centrale che possono essere o cancellati o rapidamente trasferiti a livello regionale.
Tantissimi interventi di centralismo assurdo e paralizzante possono e devono essere cancellati: Sovrintendenze, piani paesaggistici, portualità, impianti energetici, opera pubbliche di valenza regionale o intercomunale etc. Su tutte queste materie, senza sconvolgimenti istituzionali, le Regioni possono essere interlocutori unici.
Il mondo imprenditoriale, il mondo delle professioni, tanti cittadini, ci domandano decisione rapide, tempi brevi per aprire cantieri e fare opere: è questo che interessa di più. Credo che su questo possiamo fare un ottimo lavoro, e dare risposte efficaci alle nostre comunità e al mondo produttivo”.
L’autonomia differenziata
L’autonomia differenziata per le Regioni è un disegno di legge che metterà in atto l’articolo 116 della Costituzione dove al comma 3 è scritto che “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia… possono essere attribuite a altre Regioni con legge dello Stato su iniziativa della Regione interessata“.
In pratica, il ministro Calderoli ha sfruttato la riforma costituzionale del 2001, che prevede materie di competenza esclusiva dello Stato ma anche 23 materie “di legislazione concorrente” (articolo 117 ), secondo cui ciascuna Regione, se lo vuole, potrà prendersene alcune o tutte le materie. Sulla base di intese tra governo e Regione partirebbe quindi un federalismo fiscale.