Smaltimento illecito di rifiuti in provincia di Avellino: nei guai cinque imprenditori, scattano le denunce. I controlli sono stati effettuati in alcune aziende a Casalbore, Lioni, Mirabella, Montefalcione e Montella. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Smaltimento illecito di rifiuti ad Avellino: nei guai cinque imprenditori
Nell’ambito della lotta contro l’inquinamento, i carabinieri hanno identificato ulteriori illeciti che hanno portato nei guai cinque imprenditori. Si intensificano le misure per combattere i reati ambientali e prevenire danni al territorio. Sono stati controllati diversi stabilimenti, verificando la posizione di 20 dipendenti e imponendo prescrizioni.
Le forze dell’ordine hanno scoperto sversamenti illeciti di acque industriali nella rete fognaria pubblica e violazioni delle normative sullo smaltimento dei rifiuti industriali. Durante le operazioni, sono emerse irregolarità in un’azienda di Mirabella Eclano, attiva nella lavorazione di materiali per l’edilizia, e in un’officina meccanica di Montefalcione, entrambe accusate di scaricare liquami potenzialmente dannosi per l’ambiente senza alcuna autorizzazione.
Dai controlli sono emerse violazioni delle normative riguardanti lo sversamento di acque reflue industriali nella rete fognaria. I legali rappresentanti delle aziende coinvolte sono stati denunciati alla Procura della Repubblica. A Lioni, invece, i militari, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Carabinieri Forestali, hanno scoperto che un imprenditore edile di 50 anni aveva accumulato sul suo terreno una significativa quantità di rifiuti speciali pericolosi, non derivanti da attività di demolizione o costruzione. Di conseguenza, è stato denunciato e i rifiuti sono stati sequestrati.
Situazione analoga a Casalbore
Situazione analoga a Casalbore. I carabinieri del Nucleo Forestale di Ariano Irpino e Castel Baronia, in collaborazione con le Stazioni locali, hanno denunciato un imprenditore per lo scarico illecito di acque reflue industriali durante le verifiche sulla gestione dei rifiuti negli opifici. Durante le ispezioni, è stato riscontrato che l’imprenditore aveva accumulato nel piazzale adiacente all’azienda una quantità di rifiuti speciali non pericolosi, privi di adeguata copertura per proteggere dall’esposizione agli agenti atmosferici. Inoltre, questi rifiuti venivano bagnati dalle acque reflue generate dall’attività industriale e successivamente convogliati, senza un sistema di prefiltraggio e disoleazione, nella rete fognaria pubblica. Oltre alla denuncia, all’imprenditore è stata comminata una sanzione amministrativa di duemila euro.
Le denunce
A Montella, i carabinieri della Compagnia locale, insieme ai colleghi dei Nuclei Forestali di Bagnoli Irpino e Volturara Irpina, nonché ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Avellino e al personale dell’ASL, hanno condotto un’ispezione in un caseificio. A seguito degli accertamenti, sono state emesse delle prescrizioni amministrative riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono stati inoltre effettuati approfondimenti sulle analisi del siero per la ricerca di batteri. Questa operazione, di ampia portata, rientra nell’accordo siglato lo scorso novembre presso il Polo Giovani tra i carabinieri del comando provinciale e le Procure di Avellino e Benevento, in collaborazione con i reparti speciali dell’Arma, per combattere i reati ambientali.
Da alcune settimane, i carabinieri stanno intensificando le loro operazioni per proteggere il patrimonio ambientale e paesaggistico dell’Irpinia. In un’ottica di salvaguardia ambientale, a San Martino Valle Caudina è emerso un traffico illecito di rifiuti industriali, coinvolgendo anche altre tipologie di rifiuti, tra Campania, Puglia e Calabria. Una notevole quantità di rifiuti era stata accumulata in un deposito dismesso di un’azienda locale in fase di fallimento. Sono state arrestate nove persone e altre 34 sono state denunciate.