A seguito di una mirata e tempestiva attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella serata di ieri è stata data esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con prescrizione del divieto di incontri con persone minorenni anche nell’ambito dei rapporti di parentela nei confronti di un settantaseienne irpino, gravato da una recidiva specifica, gravemente indiziato del delitto di violenza sessuale pluriaggravata ai danni di una bambina di 10 anni.
Violenza sessuale ai danni di una bambina di 10 anni, arrestato 76enne
A seguito di una mirata e tempestiva attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella serata di ieri, il personale del Commissariato di P.S. di Ariano Irpino ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con imposizione del divieto di incontri con minori, anche nei rapporti di parentela, a carico di un settantasettenne della zona, con precedenti specifici, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale pluriaggravata nei confronti di una bambina di 10 anni.
Le indagini sono state avviate in seguito a una comunicazione di notizia di reato derivante da un post su Facebook pubblicato dal nonno della bambina, il quale è stato successivamente convocato in Commissariato e ha fornito dichiarazioni riguardo alle confidenze ricevute dalla nipote. La minore, ascoltata in un colloquio protetto alla presenza di una psicologa, ha confermato quanto già riferito al nonno circa le condotte del soggetto, che la obbligava a toccamenti intimi. Ha inoltre dichiarato di aver raccontato quanto accaduto a un’amica, alla madre e alla nuova compagna del padre.
Tutte queste persone hanno confermato le confidenze ricevute e i dettagli che hanno permesso di identificare l’indagato, riconosciuto anche attraverso fotografie dalla persona offesa, e di collocare temporalmente il fatto denunciato. Ulteriori riscontri sono stati ottenuti attraverso l’acquisizione di screenshot, post di Facebook, fotografie, video e percorsi su Google Maps, oltre a verifiche sugli intestatari delle utenze coinvolte che hanno supportato le dichiarazioni fornite.
Il provvedimento eseguito oggi rappresenta una misura cautelare adottata in fase di indagini preliminari, contro la quale sono previsti mezzi di ricorso. I soggetti destinatari della misura sono persone sottoposte a indagini e, pertanto, si considerano presumibilmente innocenti fino a un giudizio definitivo.