AVELLINO. Le Iene hanno scoperto un altro abisso di bassezze al Comune di Avellino. È la storia di Paola De Angelis, un funzionario amministrativo del Comune di Avellino che in sei anni di lavoro non ha mai visto alcuna mansione da svolgere.
La ragazza ha un handicap motorio e pare che tanto basti ai suoi superiori per tenerla parcheggiata a far niente tutto il giorno, tutti i giorni, settimane per settimane, mesi dopo mesi.
Sarebbe facile fare dell’ironia sul dolce far niente (Matteo Viviani che ha curato il servizio glielo dice: c’è gente che ci metterebbe la firma) ma Paola, con estrema semplicità, centra il punto: «Il lavoro è dignità, non è carità. Nemmeno la mia condizione – la mia sedia a rotelle – mi ha limitato tanto: i miei superiori hanno posto un limite alla mia vita, i miei superiori hanno deciso che io non posso far niente ma in realtà non è così».
Spiega poi il senso di frustrazione: il lavoro è poter apportare il proprio contributo alla società. Altrimenti è avvilente, logorante. Lesivo della dignità.
Con la classica tecnica giornalistica della telecamera nascosta, Le Iene hanno raccolto motlo materiale. Immagini in cui si vede il funzionario chiedere al segretario generale del Comune di Avellino non aiuto ma mansioni per svolgere al meglio il proprio lavoro.
L’estrema dignità di Paola, però, non trova lidi nell’esercizio delle funzioni dei propri superiori.
Funzionario delle politiche sociali, tramite concorso
Di seguito il video trasmesso su Italia 1, raggiungibile anche attraverso questo link.
«Mobbing»
Una figura indubbiamente tapina, quella di un ente locale, che con atteggiamento omissivo ostacola l’integrazione di un dipendente diversamente abile, soprattutto all’evidenza delle richieste avanzate anche per iscritto dal funzionario De Angelis.
Matteo Viviani parla di mobbing al segretario generale e descrive come denigrante l’atteggiamento tenuto fin ora: il segretario generale vacilla, balbetta, concorda.