CAMPANIA. L’abusivismo edilizio è una costante in tutta la Campania. Una problematica che spesso ha connessioni con il dissesto idrogeologico e le relative sciagure. Molte disgrazie non sono causate dal maltempo o altre variabili ma proprio dall’aver costruito dove non si dovrebbe.Il rapporto dell’Istat – segnala il Codacons – propone dati allarmanti: «al sud Italia l’abusivismo “supera ormai largamente il 50% della produzione edilizia legale”, in Campania il valore è del 63,3%. Sfregiati territori classificati dall’Unesco “paesaggi culturali”».
La nota associazione di consumatori ha fatto sapere che «il settembre scorso ha chiesto alla Regione Campania gli atti che dovrebbero rendere chiari i programmi e le azioni svolte dall’ente nella delicata materia». In tal senso la richiesta delle copie «dei provvedimenti di demolizione adottati dalla Regione nell’esercizio dei poteri sostitutivi riconosciuti in caso di inerzia dei Comuni e i dati contabili sui soldi che la Regione spende per progetti anti-abusivismo». In sintesi ha richiesto di accedere alla banca dati Conabed (Contrasto abusivismo edilizio), gli archivi degli abusi edilizi redatti dai segretari comunali, la cui trasmissione agli uffici regionali è obbligatoria dal 2010 è obbligatoria e mensile. Ha chiesto pure di accedere al progetto Mistral, il sistema di rilevamento satellitare del territorio.
La Regione è restata in silenzio, specifica il Codacons Campania e tramite l’avvocato Morena dichiara: «Vedremo nelle prossime settimane se l’inspiegabile silenzio della Regione nasconde omissioni e quale costo per le casse pubbliche queste nascondono».