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Montoro, acqua contaminata a Montoro, Carratù: “Ora voglio garanzie”

Carratù: "Ora voglio garanzie"

Carratù: "Ora voglio garanzie"

Acqua potabile con livelli di tetracloroetilene oltre i limiti consentiti, ma c’è prudente speranza per la revoca del provvedimento. Le parole del sindaco Carratù.

Acqua contaminata a Montoro, Carratù: “Ora voglio garanzie”

L’acqua potabile presenta valori di tetracloroetilene oltre i limiti di legge. Ma c’è una certa speranza per la revoca del provvedimento che lo scorso lunedì 16 è stato emesso dal sindaco Salvatore Carratù, che ha vietato l’utilizzo per tutti gli scopi umani. Questo è quanto emerso durante un incontro urgente che si è svolto ieri pomeriggio in Prefettura ad Avellino, richiesto con grande sollecitudine dall’amministrazione comunale di Serino. Al tavolo, il sindaco Carratù è stato affiancato dall’assessore alle Politiche ambientali e Protezione civile Raffaele Citro e dal consigliere provinciale Antonello Cerrato. All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti della Provincia. Della Direzione generale dell’ASL di Avellino, dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, dei dirigenti dell’Arpa Campania, dell’Ente idrico campano e del gestore della rete, l’Alto Calore S.p.A.

Dopo i prelievi effettuati da Alto Calore su vari fontanini del comune (eccetto quello di Chiusa, che rimane sigillato), si attendono entro la giornata i risultati delle controanalisi, che saranno validati dall’ASL e dall’Arpac. Al momento, l’ipotesi di suddividere il territorio comunale e ripristinare l’uso potabile solo per alcune zone è stata messa da parte. La revoca dell’ordinanza n. 192 sarà possibile solo quando i dati certificati confermeranno la sicurezza dell’acqua per l’intero territorio comunale.

“C’è preoccupazione perché attendiamo i risultati degli esami effettuati oggi (ieri, ndr) – spiega Carratù a margine dell’incontro – da quanto apprendiamo i valori possono oscillare in relazione alle caratteristiche della sostanza chimica e anche in relazione ai laboratori che effettuano le analisi. Noi – precisa il sindaco – stiamo a quanto ci dirà l’Arpac, l’ente regionale accreditato, e all’Azienda sanitaria locale. L’Alto Calore ha affidato ad un laboratorio terzo altre analisi presso l’Università di Napoli, ma ci sono dati divergenti. Aspettiamo a domani (oggi, ndr) per fare le valutazioni del caso. Il dato di fatto – rileva il sindaco – è che il monitoraggio dovrà essere costante e meticoloso. Sia prima che dopo il filtraggio a carboni attivi alla fonte di Chiusa”.

Cos’è il tetracloroetilene

Il tetracloroetilene, è stato spiegato al tavolo, è una molecola che ha grande instabilità, il dato della concentrazione può essere suscettibile di diversi fattori, tra cui i movimenti in profondità della falda acquifera. La norma nazionale, il decreto legislativo 18 del 2023, fissa a 10 il parametro massimo di concentrazione consentita (microgrammi per litro). Tra i primi interventi apportati dall’Alto Calore, c’è stata infatti la riduzione della portata sui pozzi di località Chiusa.

“I dati che si avvicinano al 10 sono già preoccupanti – spiega il sindaco – dovremmo avere sempre dati inferiori a 3-4 per essere sicuri che l’agente chimico non arrivi nei rubinetti della popolazione. L’ipotesi di spacchettare la fornitura la valuteremo con il gestore, che ha però l’obbligo di erogare il servizio: i cittadini pagano un tributo a cui spetta un servizio. C’è già una certa esperienza da parte di Alto Calore – rimarca il sindaco – sulla scorta dell’esperienza del 2014 e del 2017, ma questo rafforza la necessità di una più capillare attenzione nell’effettuare i controlli, con maggiore frequenza”.

La fornitura di acqua potabile

Annunciata al tavolo anche la nuova fornitura di carboni attivi, circa 7.200 chili che verranno consegnati il 23 dicembre. La messa in esercizio è prevista per il 31 dicembre. L’ordinanza resta vigente, conferma Carratù, compresa la fornitura d’acqua potabile con le autobotti in tour nelle quindici frazioni. “L‘emergenza è complicata, ci sono 20mila cittadini preoccupati”.

Sulla richiesta di bonifica avanzata alla Regione, il sindaco precisa: “È un atto successivo al piano di caratterizzazione già in vigore, che ci dice che la sostanza inquinante si sta spostando gradualmente da Solofra verso Montoro. La bonifica è un intervento risolutivo, ma di non immediata attuazione”.
Sullo stato di tensione, sia politica che mediatica delle ultime ore, Carratù ammette: “Noi sindaci siamo sempre un po’ soli quando dobbiamo assumere decisioni difficili. Ma dobbiamo andare avanti lavorando tutti nella stessa direzione. Inutile alimentare polemiche, servono critiche costruttive. Ne renderemo conto anche in Consiglio comunale”.

 

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