“È malato”, afferra un gattino e lo lancia in un burrone: orrore a Montefusco. Il video raccapricciante girato da un ragazzino è stato postato nella giornata di ieri, lunedì 22 maggio, dal deputato Francesco Emilio Borrelli. Arrivano le precisazioni del sindaco: “Non vive più qui, si è trasferito con la famiglia in un altro paese da anni”.
Montefusco, afferra un gattino e lo lancia in un burrone
Il video dell’orrore è stato postato dal deputato Francesco Emilio Borrelli. Nelle immagini si nota un ragazzo, probabilmente minorreni, che afferra un gattino e lo lancia in un burrone. Poche parole, pochi secondi di un filmato che manifesta la cattiveria. Secondo le prime informazioni, è stato identificato e denunciato.
Teatro della vicenda è l’Irpinia. Nella clip il giovane, con in mano il felino indifeso, dichiara: “È malato, vabbuò”. Poco dopo scaglia il povero animale oltre un burrone. Una macchia che attraversa il cielo e atterrare a metri di distanza. Non si conoscono le condizioni del cucciolo, non si sa se infatti sia sopravvissuto o meno allo schianto ma il video sarebbe stato postato sui social dallo stesso protagonista.
A ripostarlo è il deputato Borrelli che fa sapere che: “Il responsabile è stato identificato e denunciato dagli abitanti ma ha detto che si trattato di un fotomontaggio. Stiamo procedendo a verifiche. La prima domanda che ci poniamo è perché fare un video del genere?”.
Le precisazioni del Primo Cittadino
Arrivano anche le precisazioni del sindaco Gaetano Zaccaria, in merito al crudele fatto di cronaca: “Il gesto crudele è stato attribuito, erroneamente, ad un giovane del nostro paese”, spiega. “Mi preme, a nome mio, dell’Amministrazione Comunale e della cittadinanza tutta, prendere le distanze da un simile, deplorevole comportamento che è, indubbiamente, da condannare”.
“Contestualmente, anche se ciò non rende di certo meno grave quanto è accaduto, ritengo opportuno specificare che il ragazzo in questione non risiede né vive più a Montefusco, essendosi trasferito da qualche anno, insieme alla famiglia, in un altro comune”.