Dopo il sorprendente ridimensionamento delle accuse nei confronti di Giuseppe De Martino, l’autore degli agguati in Valle Caudina che hanno coinvolto due giovani, uno di Cervinara e uno di San Martino, la vicenda prende una nuova svolta.
Il sostituto procuratore di Avellino, Paola Galdo, infatti, non ci sta e non ritiene giusta la riformulazione delle accuse nei confronti dell’imputato che, grazie ai suoi legali, è passato dall’accusa di tentato omicidio a quella di lezioni gravi.
Un cambiamento che ha spinto il procuratore a ricorrere in Cassazione per impedire la riqualificazione del reato. Secondo Paola Galdo, infatti, De Martino avrebbe fatto fuoco per uccidere, e la ricostruzione degli eventi di quella sera sarebbe compatibile con un tentato omicidio.
In base ai rilievi dei Carabinieri, che hanno rinvenuto sul luogo degli agguati ben 7 bossoli, uno dei colpi sarebbe finito contro un cartello stradale, posizionato ad un’altezza compatibile con quella di una delle vittime.
Si attendono i risultati delle verifiche da parte del consulente incaricato dalla Procura.