Avellino, Cronaca Napoli

Altavilla Irpina, condannato a un anno e otto mesi per maltrattamenti in famiglia e violazione di misure cautelari

Immagine di repertorio

Il Tribunale di Avellino ha assolto un 52enne di Altavilla Irpina dalle accuse di lesioni aggravate con l’uso di bastone e coltello. La vicenda riguardava episodi di violenza nei confronti della compagna convivente.

Condannato a un anno e otto mesi per maltrattamenti in famiglia

Il Tribunale di Avellino, sotto la presidenza del giudice Scarlato, ha emesso oggi una sentenza di condanna nei confronti di un 52enne residente ad Altavilla Irpina. L’imputato è stato assolto dalle ulteriori accuse di maltrattamenti e sono state escluse le aggravanti legate all’uso di un bastone e di un coltello. Difeso dall’avvocato Alberico Villani, è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere per una serie di gravi reati, tra cui maltrattamenti in famiglia e violazione di misure cautelari.

Secondo quanto riportato negli atti processuali, Spiniello era stato arrestato lo scorso 26 dicembre per episodi di violenza nei confronti della compagna convivente, una cittadina ucraina di 38 anni. Nonostante fosse soggetto a una misura cautelare che gli vietava di avvicinarsi alla donna, l’imputato ha continuato a minacciarla e aggredirla. In particolare, il 31 gennaio e il 1° febbraio 2024, avrebbe colpito la compagna con un bastone di legno, schiaffi e altre forme di violenza fisica, provocandole lesioni giudicate guaribili in dieci giorni, secondo quanto riportato dalla Guardia Medica di Altavilla Irpina.

Le accuse rivolte all’imputato includevano il reato di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.), aggravato dall’uso di un’arma impropria e dalla relazione affettiva con la vittima, oltre alla violazione degli obblighi imposti dall’ordinanza del 28 dicembre 2023 del GIP, dott. Marcello Rotondi.

Il procedimento è stato avviato a seguito della richiesta di giudizio immediato presentata dal Pubblico Ministero il 13 dicembre 2023, sulla base di un quadro probatorio ritenuto evidente, fondato su informative dei Carabinieri, querela della vittima e referti medici. Nonostante la gravità delle accuse e il profilo recidivo dell’imputato, il Tribunale ha emesso una condanna relativamente mite, probabilmente tenendo conto delle attenuanti legate al suo stato di detenzione presso la Casa Circondariale di Bellizzi Irpino.

 

 

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