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“Aree di crisi industriale complessa”, anche Solofra nel piano

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SOLOFRA. Mario Melchionna, segretario della Cisl Irpinia -Sannio spiega che i «due riconoscimenti di aree di crisi complesse ad Airola e Solofra» sono solo il primo passo verso «la vera sfida per lo sviluppo e l’occupazione nelle aree interne». Nella nota stampa del sindacato, si legge: «L’azione sindacale portata avanti per mesi dalla Cisl, insieme con Cgil e Uil, e in sinergia con il presidente De Luca e gli assessori regionali Lepore e Palmeri tesa a rivendicare anche per la Campania il riconoscimento di ‘area di crisi industriale complessa‘ ha ottenuto oggi piena soddisfazione con il riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico della delibera regionale».

È quanto sostiene la Cisl Campania dopo la firma del decreto da parte del Ministro Calenda che individua le aree di crisi complessa della Regione. «È sicuramente un passo in avanti perché sono stati recuperati i ritardi di questi anni – sottolinea l’organizzazione sindacale -. L’obiettivo è quello di investire creando sviluppo e occupazione nella nostra regione e, in particolare, nelle aree di crisi individuate. Infatti, le aziende che utilizzeranno queste risorse nel rilanciare nuove attività sui nostri territori dovranno attingere anche dal bacino di quei lavoratori espulsi dal processo di produzione. Non solo. La deroga agli ammortizzatori sociali previsti dal decreto rappresenta senz’altro una boccata di ossigeno per le migliaia di lavoratori interessati dal decreto. L’ultimo tassello che manca è quello del ricongiungimento dei due periodi di ammortizzatori sociali, cioè quelli scaduti già a fine anno a quelli che scadranno».

La Cisl Irpinia-Sannio, adesso, sarà impegnata a verificare puntualmente la gestione e la canalizzazione delle risorse da investire in progettualità concrete: «Auspichiamo che il metodo di lavoro adottato tra organizzazioni sindacali e Regione che ha portato al conseguimento di quest’ottimo risultato, venga praticato anche in futuro per le vertenze ancora aperte. Procedimento che valorizza il modello della responsabilità partecipata che passa attraverso l’individuazione del bisogno e la capacità di elaborare proposte per provare a individuare una soluzione alle legittime aspettative dei lavoratori campani e delle loro famiglie».

 

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