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Arpac e ospedale Moscati, insieme contro la legionella

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L'incidente

AVELLINO. Arpac ha rinnovato la convenzione con l’azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino per monitorare l’eventuale presenza di legionella negli impianti del nosocomio irpino. L’accordo, che ha durata annuale, è stato stipulato per la prima volta nel 2005 e da allora ha contribuito a evitare che al Moscati si verificassero casi di legionellosi contratta nell’ospedale stesso.

Ogni anno l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania preleva nell’ospedale irpino centocinquanta campioni di varie matrici (tra cui centoventi campioni di acqua degli impianti idrici e di climatizzazione). Lo scopo è controllare se nelle condutture e in altri siti a rischio possa annidarsi la legionella, il batterio responsabile della malattia infettiva nota come “morbo del legionario”, che in casi particolari può avere esiti letali. Il piano di sorveglianza ambientale della legionella è stilato dalla direzione sanitaria del Moscati, mentre Arpac si occupa dei campionamenti e delle analisi di laboratorio.

Il rinnovo della convenzione con il Moscati è stato siglato dal direttore generale del nosocomio irpino, Angelo Percopo, e dal commissario straordinario Arpac, Stefano Sorvino. Il piano di sorveglianza viene attuato sotto la supervisione del direttore sanitario dell’ospedale, Maria Concetta Conte. L’Agenzia, con il suo Laboratorio di riferimento regionale per la legionellosi, diretto da Anna Maria Rossi, situato a Salerno, collabora alla sorveglianza ambientale preventiva della legionella in diverse strutture sanitarie campane, tra cui l’azienda ospedaliera Gaetano Rummo di Benevento e i presìdi ospedalieri dell’Asl di Salerno.

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