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Avellino, agguati in sequenza a distanza di 48 ore: la pista della vendetta

Immagine di repertorio

Le indagini su due ferimenti a colpi di arma da fuoco, avvenuti a Rione Mazzini domenica e ad Atripalda martedì, stanno esplorando diverse piste, senza escludere un possibile legame tra i due episodi.

Agguati in sequenza a distanza di 48 ore, probabile vendetta

Gli investigatori stanno esplorando ogni possibile pista e, al momento, non escludono un legame tra i due episodi: uno verificatosi domenica sera a Rione Mazzini e l’altro martedì sera ad Atripalda. Non si esclude che l’ultimo episodio possa essere una risposta al primo, in cui è stato ferito Luigi Valente, il 19enne figlio del boss Carmine Valente. Un’altra ipotesi presa in considerazione è che i due episodi possano essere stati compiuti dalla stessa persona, con l’agguato ad Atripalda mirato a Ezio Peluso, noto come O’ Topone, vittima di un colpo alla gamba, in un possibile contesto di rivalità tra gruppi criminali emergenti. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.

Tra gli elementi sotto esame ci sono le due ogive estratte dai corpi delle vittime: Ezio Peluso, pluripregiudicato con condanne per spaccio di droga ed evasione, e Luigi Valente, incensurato. Le ogive saranno sottoposte a esami balistici per verificare se la stessa pistola sia stata utilizzata in entrambi gli agguati. Sebbene al momento sembri che i calibri siano diversi, con una 7,65 usata nell’attacco a Luigi Valente e una calibro 22 per colpire Ezio Peluso, si dovrà attendere l’esito degli accertamenti per confermare o escludere entrambe le ipotesi.

Inoltre, è stato eseguito un accertamento dello stub su Ezio Peluso, che ha dato il consenso per il test, il quale è stato effettuato sia sulla mano che sul volto del quarantunenne, ferito alla gamba destra. I rilievi sono stati fatti in ospedale, alla presenza del suo avvocato Gerardo Santamaria, dal personale della questura di Avellino.

Sono in corso le indagini

Le indagini continuano anche per verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate dai due uomini che sono arrivati al pronto soccorso del presidio ospedaliero di contrada Amoretta con ferite da arma da fuoco, tanto gravi da richiedere interventi chirurgici. Potrebbero emergere dettagli rilevanti dalle perizie che verranno svolte sull’auto di Ezio Peluso, una Smart, sequestrata dagli inquirenti. L’auto era stata utilizzata anche per il trasporto in ospedale, dove Peluso è arrivato da solo, sanguinante e con il proiettile conficcato nella gamba, intorno alle 19:35.

Un altro aspetto da chiarire riguarda il motivo per cui Ezio Peluso si trovasse ad Atripalda quando è stato colpito da un proiettile mentre stava salendo sulla sua auto, ora sotto sequestro. Secondo quanto riferito, Peluso avrebbe detto di essere ad Atripalda per una passeggiata, ma le indagini potrebbero rivelare ulteriori dettagli, anche grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza.

Per quanto riguarda Luigi Valente, che è stato ferito domenica sera nei pressi del circolo di Ezio Peluso mentre si dirigeva verso casa della sua fidanzata, non ha fornito elementi utili agli inquirenti.

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