Avellino, terminato il bomba day: l’operazione
Il piano predisposto dal Prefetto di Avellino, Paola Spena, in collaborazione con il comune di Avellino, prevedeva l’allontanamento dalle abitazioni in un raggio di 300 metri dal luogo in cui è stata ritrovata la bomba di fabbricazione anglo-americana, sganciata presumibilmente su Avellino durante i raid che nel settembre del 1943 causarono la morte di centinaia di avellinesi. Durante l’intera durata dell’operazione, nelle zone interessate, 22 strade e 44 traverse, è stata sospesa l’erogazione dell’energia elettrica e sono stati utilizzati droni per prevenire azioni di sciacallaggio.
Il piano di evacuazione
Ad assistere i cittadini sono stati mobilitati 300 volontari che hanno collaborato con Polizia municipale e forze dell’Ordine che hanno controllato i varchi di accesso, oltre 20, alle zone oggetto della evacuazione. Le persone allertate sono state trasferite e ospitate presso un centro clinico privato e per quelle non ancora vaccinate è stato messo a disposizione dalla Asl un camper della “salute” in via Morelli e Silvati. Molti hanno trascorso la giornata presso amici e parenti. Le persone non in grado di trovare una sistemazione provvisoria sono state accolte nelle tre aree di attesa prima di essere trasferite con bus navetta nell’area di accoglienza allestita nel Campus scolastico di Contrada Baccanico.