Avellino, Cronaca Avellino

Avellino è la città con l’aria più inquinata del centro Sud | Scatta l’ordinanza anti-smog

avellino-citta-aria-inquinata-ordinanza-cosa-succede
avellino-citta-aria-inquinata-ordinanza-cosa-succede

Quella di Avellino è la città con l’aria più inquinata del centro Sud Italia. È quanto emerge dal rapporto Mal’Aria di Legambiente pubblicato nella giornata di giovedì 3 febbraio.

Avellino è la città con l’aria più inquinata del centro Sud Italia

Nel report si evidenzia: “Su 102 capoluoghi di provincia analizzati, nessuno è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ossia una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo (μg/mc) per il PM10, una media di 5 μg/mc per il PM2.5 e 10 μg/mc per l’N02. In particolare ben 17 sono le città con i valori più alti di polveri sottili, ovvero che superano i valori OMS per più del doppio”.

Ad Avellino preoccupa non solo per il numero di sforamenti di Pm10 registrati dalle centraline territoriali (nel 2020 si sforarono gli 80), ma soprattutto per un dato ancora più allarmante. La media annuale di concentrazioni giornaliere di sostanze inquinanti nell’aria, ben 30 microgrammi per metro cubo. Il doppio rispetto ai limiti fissati dall’Organizzazione mondiale della Sanità (15µg/mc).

L’ordinanza del sindaco

Il sindaco Gianluca Festa è intervenuto firmando una apposita ordinanza nella giornata di venerdì 4 febbraio. L’ordinanza 60 dispone, fino al 30 aprile 2022, le seguenti misure:

1. In tutto il territorio comunale la temperatura negli ambienti di vita riscaldati non deve superare i seguenti valori massimi:

  • 19°C (+2°C di tolleranza) negli edifici adibiti a residenza ed assimilabili (E1), a uffici ed assimilabili (E2), ad attività ricreative e di culto e assimilabili (E4), ad attività commerciali ed assimilabili (E5) ad attività sportive (E6);
  • 17°C (+2°C di tolleranza) nei luoghi che ospitano attività industriali ed’artigianali ed assimilabili (E8). Sono esclusi dalle limitazioni di cui al presente comma, ospedali, cliniche e case di cura e assimilabili (E3), edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili (E7).

2. In tutto il territorio comunale sono vietate tutte le combustioni all’aperto (falò, barbecue, fuochi d’artificio, ecc.).

3. In tutto il territorio comunale è disposto il divieto di spandimento dei liquami zootecnici, ad esclusione di quello effettuato con la tecnica di interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo.

4. Su tutto il territorio comunale, nelle unità immobiliari comunque classificate (da El a E8), è fatto divieto di utilizzo di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa (legna, pellet, cippato, ecc), in presenza di impianto di riscaldamento alternativo, con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 3 stelle (cosi come definite dal Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 186 del 7 novembre 2017) e nei focolari aperti of che possono funzionare aperti.

Nei generatori di calore funzionanti a pellet è fatto comunque obbligo di utilizzare pellet certificato da un Organismo di certificazione accreditato, conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17255-2:2014.

Avellinoinquinamentolegambiente