Sequestro di 3,5 milioni di euro di crediti d’imposta fittizi, relativi ai cosiddetti bonus edilizi eseguito dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino: sono finite nei guai 30 persone.
Bonus edilizi ad Avellino, sequestro e denunce
I finanzieri hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo per 3,5 milioni di euro di crediti d’imposta fittizi relativi ai cosiddetti bonus edilizi. Destinatari di tale attività, 30 persone quasi tutte residenti in Campania e diverse società, di cui una cartiera, con il ruolo di collettore dei crediti fittizi con sede in provincia di Vicenza.
L’indagine ha permesso di ricostruire e scoprire una compressa e articolata rete di persone fisiche che hanno inviato all’Agenzia delle Entrate un numero elevato di comunicazioni telematiche di cessioni di crediti d’imposta connessi a lavori edilizi in realtà mai effettuati. Tali cessioni erano connotate da svariati fattori di rischio come: beneficiari con precedenti penali e percettori di reddito di cittadinanza; importi ingenti di crediti ceduti (prevalentemente ecobonus, sismabonus e bonus facciate); particelle catastali dichiarate nei modelli di comunicazione all’Agenzia delle Entrate corrispondenti ad immobili inesistenti.
In particolare i finanzieri hanno accertato che la società cartiera vicentina, amministrata nel tempo da diversi prestanome, aveva agito per ottenere indebitamente i crediti documentando nei confronti dei 30 contribuenti, l’esecuzione di lavori edili mai eseguiti con fatture inesistenti. La stessa società aveva poi provveduto a cedere parte dei crediti ad altre società con sedi su tutto il territorio nazionale.