È stato cremato a Domicella Arturo Graziano, boss morto nei giorni scorsi ed il cui feretro è stato ridotto in cenere nella mattinata di ieri, venerdì 10 giugno. A rendere particolare la vicenda è il fatto che l’impianto di cremazione nell’estate del 2019 fu vittima di un raid armato: commando composto da quattro persone fece fuoco contro l’edificio dell’impianto di cremazione, dopo che il gestore aveva rifiutato di piegarsi alle richieste estorsive denunciando tutto come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Boss morto e cremato dove i figli imposero il pizzo: il caso di Arturo Graziano
Furono proprio i figli del boss ad esplodere i colpi d’arma da fuoco, con i segni dei proiettili ancora visibili a Domicella. Per quell’episodio sono in carcere i figli di Arturo Graziano, il boss deceduto giovedì, Fiore e Salvatore. E ieri alle 12 il carro funebre, una Mercedes grigia, con il feretro di Graziano, dalla villa del boss ha raggiunto l’impianto di Domicella per la cremazione del defunto.