Che faccia ha l’abusivismo edilizio nel 2018?
Legambiente ha cercato di dare una risposta con il dossier “Abbatti l’abuso, i numeri delle (mancate) demolizioni nei comuni italiani”.
Campania maglia nera dell’abusivismo edilizio
Il report analizza il fenomeno a partire dalla distinzione tra la pesante eredità dei decenni passati e le forme attuali, consapevole che il cemento abusivo nel nostro paese è ancora un problema enorme.
Secondo i dati Legambiente la Campania si conferma la regione più esposta al fenomeno, con una quota di 50,6 immobili fuorilegge ogni cento. Seconda è la Calabria con il 46,6% di edilizia illegale e terza è il Molise, con il 45,8%. Il dato nazionale dal 2005 al 2017 è salito dall’11,9% al 19,4%.
Il Procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, ha recentemente ricordato che il 62% degli immobili campani è stato realizzato abusivamente.
L’Italia che resiste alle ruspe
Dal 2004 a oggi, in Italia, risulta eseguito soltanto il 19,6% delle ordinanze di demolizione emesse, ovvero ne mancano all’appello oltre l’80%.
La Campania guida la classifica delle Regioni, per numero di ordinanze emesse, sia nei comuni costieri, dove il fenomeno dell’abusivismo è più rilevante, che nei comuni dell’entroterra
Anche oggi esiste, dunque, un’Italia abusiva, che resiste alle ruspe. Abbattere una casa continua ad essere una soluzione politicamente e socialmente impopolare, per questo Legambiente ha chiesto al Parlamento di intervenire con una proposta legislativa che renda più rapido ed efficace l’istituto delle demolizioni degli immobili abusivi.
La provincia di Avellino
Negli ultimi tre anni, in Campania il lavoro delle Forze dell’ordine sul ciclo illegale del cemento ha portato alla luce 2.352 infrazioni, e alla denuncia di 2.567 persone.
La Provincia di Avellino detiene la maglia nera con 775 infrazioni accertate complessive , mentre la Provincia di Napoli detiene il maggior numero di persone denunciate ben 921 e record per i sequestri con 521.