LAURO. «Dedicare due ore qui, stare con voi e con i piccoli, vale di più che stare dieci ore a discutere nelle nostre riunioni». Si rivolge così alle detenute la Presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, al termine della visita all’Istituto di custodia attenuata per le mamme con i bambini di Lauro.Le risponde a nome di tutte Marcella, 36 anni, detenuta di Casalnuovo, 3 figli, di cui una, la più piccola di 4 anni, a Lauro con lei. «La ringrazio a nome di tutte, perché per un giorno, non ci ha fatto sentire detenute».
Istituto a custodia attenuata per detenute madri di Lauro
L’Icam di Lauro è l’unica struttura del Mezzogiorno che può accogliere sino a 35 donne detenute con i loro figli. Attualmente ci sono 7 donne e 9 bambini da 1 a 4 anni.
Stamattina il Garante dei detenuti, Samuele Ciambriello, insieme alla Presidente del Consiglio, Rosetta D’Amelio, ha visitato per la seconda volta la struttura da poco ristrutturata. Ad accoglierli Paolo Pastena, Direttore del Carcere di Avellino e dell’Icam di Lauro, le volontarie della cooperativa il Quadrifoglio insieme alla responsabile Lidia Ronghi, e la funzionaria della Polizia Penitenziaria. Una visita che è iniziata con il cappellano Padre Carlo De Angelis che ha celebrato la Santa Messa.
Un pranzo gioioso
Poi l’incontro affettuoso con le detenute e i loro figli nel quale la presidente D’Amelio ha voluto sottolineare «la premura di valorizzare l’esperienza di una struttura accogliente soprattutto per i minori». D’Amelio ha donato ai piccoli i giocattoli, mentre Ciambriello i vestiti. Infine il pranzo, conviviale, festoso, come si fa in tutte le case in questi giorni natalizi.
«Ero stata qui molti anni fa – ricorda D’Amelio – e non avevo trovato una situazione piacevole. Oggi, con i lavori che sono stati fatti, ho trovato una condizione a dimensione umana, con la quale è possibile lavorare affinché queste ragazze non tornino più qui, una volta scontata la loro pena. È una struttura che può essere d’esempio anche per altre regioni, solo a Milano c’è un’altra simile, al Sud siamo gli unici e dobbiamo esserne fieri. Come Regione stiamo lavorando per essere ancora più vicine alle detenute e sostenerle nel loro compito di madri, anche con l’aiuto di educatrici e volontarie».
D’Amelio: «Torneremo»
«Quella di Lauro è un’esperienza molto significativa. Faccio un appello – ha affermato Ciambriello –. Nelle cinque case circondariali femminili, o nei reparti femminili delle carceri della Campania e della Puglia, si possono verificare le condizioni per trasferire qui donne detenute che hanno figli fino a sei anni. È un’azione importante per migliorare le condizioni di vita in carcere. Come Garante sto lavorando su questo aspetto e, come ha detto la presidente D’Amelio, per incentivare la presenza di educatrici e operatori nel carcere. Proprio pochi giorni fa – ha continuato Ciambriello – abbiamo presentato e fatto approvare all’Ufficio di Presidenza un progetto che partirà a fine gennaio che prevede l’attivazione di forme di babysitteraggio per le detenute che hanno anche bisogno di tempo da dedicare a se stesse».
«Torneremo – hanno promesso D’Amelio e Ciambriello – per aiutarvi e per far sì che i vostri bambini si sentano accolti e seguiti».