AVELLINO. A dicembre saranno 25 anni dacché un incendio distrusse il Palazzo della Dogana, l’edificio che l’associazione Ossigeno definisce «simbolo di abbandono e degrado amministrativo» e che punta a rendere «cuore pulsante di un nuovo centro storico». Oggi si conclude la due giorni di studi che l’associazione Ossigeno ha dedicato per la riqualificazione del centro storico: una chiusura con la bellezza di una proposta per il restauro dell’edificio.
L’edificio di piazza Amendola è, secondo l’associazione, da ristrutturare in funzione alla futura destinazione. Possibilmente, per Ossigeno, bisogna puntare su cultura e formazione artistica, nell’ottica di una fucina che possa coesistere e avere sinergia con il teatro Gesualdo.
Per questo motivo il presidente di Ossigeno, Luca Cipriano, ha lasciato intendere senza eufemismi che solo una visione cieca della città possa contemplare una sala convegni nel Dogana. L’ignoranza «di come funziona il centro storico della città» – come afferma Ossigeno con una nota stampa – porta a non considerare che a «poche centinaia di metri, sempre nel centro storico, ci sono già attive ben altre otto sale convegni, già di per sé poco utilizzate».
Dogana, tandem col teatro Gesualdo
Per questo motivo Ossigeno è totalmente orientata a «creare, nelle restaurate sale del Dogana, un secondo teatro per Avellino: una sala da 400 posti abitata da eventi, spettacoli e rassegne teatrali. Tutto per scuole e bambini, ad opera di compagnie locali». Un vero e proprio «tandem» col Gesualdo, con un solo soggetto giuridico a guidarli.
La proposta di Ossigeno ha incassato l’avallo della sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli, Rosanna Purchia che ha trovato l’idea del “tandem” col Gesualdo intelligente e ha sottolineato come la cultura sia «uno di quei settori della vita di una comunità in cui si genera un indotto importante». La sovrintendente del San Carlo ha suggerito, per il futuro del Dogana «la “Casa dei Bambini”, un luogo in cui offrire una programmazione teatrale e artistica dedicata ai più piccoli».
In collegamento telefonico anche Ettore De Conciliis, l’autore del Murale della Pace, che ha sentenziato: «Sbagliare restauro e funzioni condannerebbe la Dogana a diventare una scatola vuota». Per questo ha individuato nel restauro funzionale del Dogana il punto di partenza per il rilancio del centro storico di Avellino, «cassaforte dei tesori storici e artistici della città di Avellino».