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Il sindaco Festa non ci sta e diffida la Asl: il Moscati non può chiudere

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L'incidente

Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha inviato una diffida ufficiale alla Asl: entro 30 giorni dovrà consegnare il parere definitivo per il rilascio dell’autorizzazione sanitaria dell’Ospedale Moscati.

Ospedale Moscati a rischio chiusura: ultimatum del sindaco Festa

La diffida è rivolta alla commissione tecnica multidisciplinare dell’Asl, ai Nas e al direttore generale dell’ospedale, Renato Pizzuti.

Corsa contro il tempo

Entro 30 giorni dovranno essere compiute le opportune verifiche e tutte le ispezioni necessarie per l’autorizzazione definitiva. Solo alla luce di un esito pienamente positivo, l’Ente potrà rilasciare l’autorizzazione sanitaria, ai sensi della delibera regionale 73 del 2001. In caso di parere negativo, però saranno guai e il Moscati dovrà adeguarsi.

Cosa vuol dire questo? Lavori di ammodernamento e, quindi, chiusura.

La vicenda

In base alla documentazione in possesso del Comune di Avellino, infatti, mancherebbero proprio questi attestati, necessari dal 2001. Se a questo intoppo burocratico si aggiunge anche il recente caso dell’acqua contaminata, allora il nosocomio del Capoluogo irpino rischia seriamente questa volta.

La commissione tecnica multidisciplinare dell’Asl non ha ancora consegnato il parere igienico-sanitario conclusivo rispetto all’idoneità di tutti i reparti.

Secondo la comunicazione dell’Asl, nell’acqua dell’ospedale Moscati sarebbero presenti batteri coliformi, in concentrazioni superiori alla norma. Al momento, agli atti, risulta che l’Ufficio comunale competente ha autorizzato soltanto 3 unità operative, tutto questo durante l’amministrazione Foti.

Il caso dell’acqua contaminata

Per quanto riguarda il caso dell’acqua contaminata, secondo la legge, il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria, sarebbe costretto ad allertare la Procura e la Prefettura, e a disporre la chiusura dell’erogazione idrica. Ma questo non è avvenuto.

Le analisi furono effettuate il 18 settembre, e protocollate al comune il 30, ma nella parte che riporta il prospetto analitico degli inquinanti, risulterebbero illegibili.

Una seconda analisi, in cui viene riportato il rientro nella norma di alcuni parametri, che potrebbero scongiurare la chiusura, la parte illegibile riguarderebbe proprio i parametri microbiogici a cui attenersi perchè l’acqua sia considerata potabile.

Una nuova analisi

Tutta questa confusione, ha reso necessario un terzo parere, questa volta basato sulle analisi dell’Arpac, che dovrebbe arrivare in giornata.

La difesa di Alto Calore

L’azienda Alto Calore avrebbe anche già chiarito la propria posizione, comunicando l’assenza di contaminazioni nella sezione della fornitura dell’acqua di sua competenza, ovvero la parte che va dal serbatoio alle reti interne.

Intanto, in questo rimpallo di responsabilità, e in attesa della documentazione, al Moscati l’acqua continua ad essere utilizzata, contaminata o meno.

 

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