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Concorsi per maestre in Campania: solo una su cinque supera la prova scritta, sindacati in allarme

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Il primo giorno di prove per l’immissione in ruolo delle maestre in Campania ha visto solo una candidata su cinque superare la prova scritta, con 1.253 partecipanti e solo 5 posti disponibili, suscitando delusione e polemiche.

Concorsi per maestre in Campania, solo una su cinque supera la prova scritta

Il primo giorno di prove concorsuali per l’immissione in ruolo delle maestre in Campania si è rivelato un vero e proprio flop, con solo una candidata su cinque riuscita a superare la prova scritta. A fronte di 1.253 candidati, i posti disponibili sono appena 5, creando delusione e polemiche tra i partecipanti e i sindacati.

I candidati hanno affrontato una batteria di 50 quesiti a risposta multipla, suddivisi in quattro macro-aree:

  • Pedagogia
  • Didattica
  • Legislazione scolastica
  •  Lingua inglese

Per superare il test e accedere alla prova orale era necessario raggiungere un punteggio minimo di 70 su 100. Il concorso, finanziato dal PNRR, è stato organizzato con procedure rigorose, controlli efficienti e nessun intoppo tecnico. Tuttavia, il tasso di bocciature elevatissimo ha scatenato forti critiche.

 I numeri del concorso

🔹 1.253 candidati per 5 posti disponibili
🔹 1 su 5 ha superato la prova scritta
🔹 Test rigorosi e molto selettivi
🔹 Scarse possibilità di accesso all’orale

Sindacati in rivolta: “Un sistema che non risolve il precariato”

Le organizzazioni sindacali hanno fortemente criticato il sistema di reclutamento. Secondo Susy Parrillo (Uil Scuola Salerno): “Il prossimo anno ci ritroveremo di nuovo con cattedre scoperte e una marea di supplenti precari. I concorsi non sono la soluzione”.

Dello stesso parere Enzo Pastore (Cisl Scuola Salerno), che evidenzia il problema delle graduatorie bloccate: “Abbiamo centinaia di idonei dei precedenti concorsi in attesa di una collocazione. Si dovrebbero integrare le graduatorie provinciali per le supplenze e non creare ogni anno nuove selezioni, con costi inutili per lo Stato”.

Concorso inutile? La polemica sulla selezione

Molti candidati avevano già partecipato ad altri concorsi pochi mesi fa, ma si ritrovano costretti a ricominciare da capo, con un sistema che sembra premiare la burocrazia più che la continuità didattica. “Il numero di partecipanti è spropositato rispetto ai posti disponibili. Questo concorso rischia di rivelarsi una falsa speranza per tanti precari della scuola”, conclude Parrillo.

 Cosa succede ora?

I pochi candidati ammessi accederanno alla prova orale, resta il problema del precariato e delle cattedre ancora scoperte.  Il dibattito sulle modalità di reclutamento si fa sempre più acceso.

Mentre i sindacati chiedono una riforma del sistema di reclutamento scolastico, migliaia di insegnanti restano senza certezze sul proprio futuro. E la scuola italiana continua a fare i conti con il problema delle cattedre vacanti.

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