Nessun giallo sugli 8 tamponi ai dipendenti del Moscati di Avellino: i chiarimenti dell’azienda “Tutto si è svolto nel massimo rispetto delle norme di sicurezza e che le attività poste in essere dal laboratorio aziendale risultano perfettamente in linea con i protocolli”.
Coronavirus, giallo sugli 8 tamponi ai dipendenti del Moscati di Avellino
In riferimento ai tamponi eseguiti su 8 operatori dell’Azienda “San Giuseppe Moscati” di Avellino, risultati in un primo momento positivi al nuovo Coronavirus e successivamente negativi, si precisa quanto segue: dalle azioni di sorveglianza sul personale sanitario avviate dall’Azienda Moscati lo scorso 20 aprile sono risultati 8 casi di positività in soggetti asintomatici.
Il protocollo di sicurezza
È scattata immediatamente la sospensione dal servizio di tutti gli interessati. Contemporaneamente, sono stati avviati i controlli, con la ripetizione (2 volte) dei tamponi, l’esecuzione dei test sierologici sugli stessi soggetti e l’invio dei tamponi già esaminati dal laboratorio di Virologia della Città Ospedaliera al laboratorio di riferimento regionale dell’ospedale Cotugno di Napoli, con la finalità di eseguire controlli di qualità. L’esito dei vari esami dava una doppia negatività per ciascun soggetto ai nuovi tamponi, negatività della sierologia, 7 negatività e 1 positività per gene N al controllo di qualità. Secondo la definizione del Ministero della Salute, i soggetti con due tamponi negativi eseguiti a distanza di 24 ore sono da considerarsi guariti. In base a questi esiti, tra il 28 aprile e il 4 maggio scorsi, tutti i soggetti venivano riammessi in servizio.
I riscontri scientifici
Il riscontro di positività al gene N è molto dibattuto in ambito scientifico. Infatti, tale gene è comune a molti virus della famiglia dei Coronavirus, tanto che, vista la obiettiva difficoltà di interpretazione dei risultati, il Ministero della Salute ha deciso di considerarlo, in via precauzionale, comunque positivo per Covid-19.
L’azienda chiarisce
A tal proposito, Luigi Atripaldi, responsabile del laboratorio di Virologia del Cotugno, specificamente interpellato sulla vicenda, ha fornito il seguente chiarimento:
Il gene “N” appartiene anche ad altri coronavirus, per cui la sua presenza da sola può essere legata a materiale genetico di altri virus o di virus non attivi, anche per precedenti e fugaci infezioni da virus che causano affezioni rino-faringee. Il Ministero consiglia precauzionalmente di trattare come positivo chi ha solo il gene N, ma se si ha la possibilità di controllare, come è stato fatto, con 2 tamponi entrambi negativi più sierologia negativa, si può essere sicuri che il soggetto non è infetto.
Tutto secondo le regole
In sintesi, si può affermare che il tutto si è svolto nel massimo rispetto delle norme di sicurezza e che le attività poste in essere dal laboratorio aziendale risultano perfettamente in linea con i protocolli. Inoltre, è raccomandato, per quanto riguarda le apparecchiature utilizzate per processare i tamponi, per ridurre il margine di dubbi interpretativi sugli esiti, di esaminare i campioni su piattaforme diverse. A tal fine, e per aumentare la capacità produttiva, nell’ambito del già noto audit condotto con la consulenza del Cotugno, la Direzione Strategica del Moscati ha deciso di acquisire una seconda piattaforma, la cui consegna è prevista entro le prossime 2 settimane.