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Covid: terminata al Moscati di Avellino la prima somministrazione del vaccino

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Sono terminate nel pomeriggio di ieri le operazioni di somministrazione della prima dose del vaccino contro il Covid all’ospedale Moscati di Avellino. In totale, sono state vaccinate 2.028 persone: 1562 sanitari e 466 non sanitari (amministrativi e dipendenti di ditte esterne), che rappresenta oltre il 90% del personale dell’Azienda.

Vaccino Covid: completa somministrazione della prima dose al Moscati

I dati raccolti evidenziano una percentuale più alta di donne (1177) e come fascia di età prevalente quella compresa tra i 50 e i 59 anni (656 persone), seguita dalle fasce 40-49 anni (506), 60-69 (402), 30-39 (360), 20-29 (92) e 70-79 (12).

Non si sono registrati significativi casi di reazioni avverse. Nonostante l’adesione sia stata di oltre il 90%, in queste ore si sta provvedendo a contattare tutte quelle persone che, per ragioni diverse, non si sono presentate all’appuntamento fissato per l’inoculazione.

Covid: verso la seconda dose

Contestualmente, l’Azienda sta già organizzando le giornate per procedere alla somministrazione della seconda dose di vaccino. Soddisfatto il Direttore Generale, Renato Pizzuti: “Le operazioni di vaccinazione si sono svolte in maniera impeccabile – sottolinea -. È stata allestita in poco tempo una vera e propria catena di montaggio, a partire dalla Farmacia ospedaliera, dove sono state preparate le dosi da smistare negli 8 punti vaccinali predisposti in Azienda, fino al puntuale caricamento dei dati sulla piattaforma regionale da parte dei dipendenti amministrativi.”

“Il personale impegnato nelle équipe vaccinali e nell’ambulatorio dedicato per la gestione di eventuali casi avversi ha lavorato ininterrottamente tutti i giorni. Ai tanti coinvolti a vario titolo nella campagna vaccinale va il mio personale ringraziamento“.

Tutto pronto per la seconda fase

Tra domenica e lunedì – spiega il manager – riceveranno la seconda dose i cento operatori sanitari convocati in occasione del V-Day del 27 dicembre scorso. È il personale più esposto al contatto col virus perché è parte di quello impegnato nelle aree Covid. Quindi, secondo un calendario già definito che naturalmente tiene conto del lasso di tempo che deve trascorrere tra l’inoculazione della prima e della seconda dose, procederemo a concludere tutte le operazioni. E ad avere un ospedale sicuro“.

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