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De Luca al Moscati: «Le liste d’attesa saranno la nostra ossessione»

Vincenzo De Luca (Fabio Cimaglia / LaPresse)
Vincenzo De Luca (Fabio Cimaglia / LaPresse)

AVELLINO. Un unico Dea per gli ospedali irpini e sanniti. Parla chiaro il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ieri ha visitato per la prima volta l’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino.

Un unico Dipartimento di emergenza e accettazione nell’area Avellino-Benevento

Durante un convegno sulla cura del piede diabetico al nosocomio avellinese, De Luca ha spiegato come i parametri nazionali impongano che nella macro-area Avellino-Benevento ci sia un solo Dipartimento di emergenza e accettazione per le funzioni di più alta qualificazione tra cui neurochirurgia, cardiochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia toracica e vascolare.

«Anche unificare l’ospedale di Sant’Agata dei Goti con il Rummo di Benevento è una misura necessaria per salvarli entrambi, ma a qualche nostro amico – il governatore della Campania si riferisce a Clemente Mastella – che pensa a fare demagogia con comitati e sottocomitati, bisogna spiegare finanche questo».

«Il Moscati è un modello regionale, un’eccellenza. Inoltre, insieme al Cardarelli e ai due Policlinici, è uno dei quattro centri di livello per la cura del diabete in Campania» dice il commissario alla Sanità.

«Il vantaggio dell’Irpinia – prosegue De Luca – è che tradizionalmente c’è un livello di correttezza amministrativa superiore rispetto alle altre province campane».

Le liste d’attesa

«Le liste d’attesa devono diventare la nostra ossessione – sostiene De Luca – In un Paese civile è impensabile aspettare 10 mesi per una visita, un controllo o un intervento. Questo è un problema che non è più tollerabile. Se necessario – conclude – lavoreremo il sabato, la domenica, anche di notte, e nei giorni festivi per adeguarci, entro il 2018, alla media nazionale e per la fine del 2019 essere i primi in Italia. Altrimenti abolirò le visite in Alpi». Per abolire l’Attività libero professionale intramuraria sarà necessaria anche la collaborazione dell’Ordine dei medici.

FONTE il Mattino

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