Annullate due diverse ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale del Riesame di Napoli, nei riguardi dell’ex sindaco di Avellino. Nelle due inchieste, le intercettazioni ambientali e telefoniche, effettuate anche tramite l’uso di un trojan, e supportate da riprese video, hanno giocato un ruolo cruciale secondo gli inquirenti.
Accolti i due ricorsi dell’ex sindaco di Avellino
La Corte di Cassazione ha accolto due distinti ricorsi presentati dall’avvocato Dario Vannetiello, legale di Gianluca Festa, ex sindaco di Avellino, insieme all’avvocato Luigi Petrillo. La Corte ha annullato due diverse ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale del Riesame di Napoli e, in un secondo momento, dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Avellino, nell’ambito dell’inchiesta nota come “Dolce Vita”.
All’ex sindaco vengono attribuiti dai carabinieri e dalla Procura reati gravi, quali depistaggio, corruzione, falso e induzione indebita. Grazie alla doppia sentenza di annullamento senza rinvio – un evento piuttosto singolare – è stata ordinata la revoca degli arresti domiciliari nei confronti di Festa. Nelle due inchieste, le intercettazioni ambientali e telefoniche, effettuate anche tramite l’uso di un trojan, e supportate da riprese video, hanno giocato un ruolo cruciale secondo gli inquirenti.