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Inquinamento e Valle del sabato, il monitoraggio dell’Asl Avellino

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AVELLINO. Si è svolto ieri mattina presso la sede dell’Asl di Avellino, l’incontro convocato dal Direttore Generale Maria Morgante per avviare un monitoraggio sull’inquinamento in provincia di Avellino e la questione della Valle del Sabato. Hanno preso parte all’incontro: il Presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino Francesco Sellitto, il Direttore Sanitario del Dipartimento di Prevenzione Emilia Anna Vozzella, il Coordinatore del Dipartimento di Prevenzione Onofrio Manzi, il Coordinatore gruppo “Spes” Maria Antonietta Ferrara e le delegazioni dei Comitati promotori “Salviamo la Valle del Sabato” e “MoviMentiLocali” rappresentate rispettivamente dai Presidenti Franco Mazza e Gabriele Lepore.

Il dibattito sull’inquinamento e le prospettive future

Diverse le problematiche affrontate in un clima di fattiva collaborazione, con l’obiettivo di promuovere le iniziative più idonee per comprendere l’incidenza delle neoplasie e tutte le criticità della salute dei cittadini. Tenendo presente i collegamenti con gli elementi di pressione ambientale che interessano il territorio, a partire all’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo. A tal proposito l’Asl di Avellino ha istituito uno specifico gruppo di studio denominato “Valle del Sabato” che interesserà anche altri ambiti territoriali di competenza con il Progetto di monitoraggio “Spes” che è frutto di un Protocollo d’intesa con l’Istituto zooprofilattico di Portici. Si affiancherà a questa iniziativa, l’avvio operativo del Registro dei tumori che consentirà la realizzazione di una prima grande banca dati territorializzata per offrire uno screening scientifico analitico e d’insieme riguardante le diverse patologie che colpiscono la popolazione.

 

La nota di Movimenti locali per Tufo

 

“Sono state gettate, le basi – si legge in una nota di Movimenti locali per Tufo – per un percorso che in tempi più certi dovrà consentire l’indagine epidemiologica riguardante la Valle del Sabato  richiesta dalle nostre associazioni attraverso la petizione popolare e che vedrà l’importante coinvolgimento dell’Ordine provinciale dei medici di base. Uno strumento di studio, questo, che farà conoscere meglio le dimensioni e le caratteristiche di un fenomeno al quale occorre iniziare a dare risposte concrete in termini di prevenzione e di programmazione degli interventi a farsi. L’auspicio è che questo spirito di fattiva collaborazione trovi corrispondenza anche nel coinvolgimento delle istituzioni locali e nella partecipazione dei cittadini perché i nostri territori possano essere liberati da questo processo degenerativo ambientale e conoscere una nuova stagione del vivere sano e di uno sviluppo sostenibile”.

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