Isochimica, sei mesi di tempo per la bonifica
Le ipotesi per l’intervento sono varie, la più accreditata è quella del biorisanamento anaerobico con riduzione chimica per eliminare il tetracloretilene.
Secondo le analisi, nel sottosuolo dell area sarebbero presenti tetracloroetilene e amianto interrato, che grazie alla bonifica saranno resi inoffensivi per l’ambiente.
L’amianto interrato
In merito ai blocchi sotterranei di amianto, potrebbero essere tombati in modo da garantire una messa in sicurezza pressochè permanente, mentre gli altri due cumuli presenti lungo il confine laterale dello stabilimento, saranno rimossi.
Ma adesso è la falda acquifera sottostante a destare preoccupazioni.
L’intervento
Gli esperti avrebbero valutato un intervento attraverso il biorisanamento anaerobico con riduzione chimica, una tecnica che utilizza agenti naturali per neutralizzare il tetracloroetilene. Per quanto riguarda invece l’amianto interrato, questo sarà in parte tombato e in parte rimosso.
L’intervento è stato deciso in virtù del potenziale rischio per l’ambiente, ma i tecnici rassicurano in merito ai pericoli di carattere sanitario in quanto il livello di contaminazione è stato riscontrato a 14 metri di profondità.