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Lettere dal Passato: l’Irpinia si racconta nei documenti dell’Intendenza

lettere dal passato

Con la rubrica  “Lettere dal passato” ricostruiamo la storia dell’Irpinia, mettendo insieme testimonianze vere e tangibili. Un viaggio nei meandri del passato irpino attraverso le lettere scritte dai nostri compaesani e custodite all’Archivio di Stato di Avellino.

Questa settimana, l’Intendenza e le procure familiari a Montemarano, come ai tempi del Regio il pubblico e il privato non avevano differenze socio/legali.

 

La lettera

“Montemarano, lì 20 Maggio 1865

Legalmente il Consiglio Municipale, nella sala consiliare, sotto la presidenza del signor Sindaco De Blasio Michele e i signori…Il Consiglio prende in esame, che al Comune non conviene protrarre le gravi difficoltà esaminate. Rettifica, quindi dato la legge del 23 Ottobre 1829, art. 84, l’offerta di 637,50 centesimi, contro gli eredi Laurenzano a beneficio dello stesso. Potendo rendere tutti i diritti, ragioni e azioni.”

(Stralcio della lettera, comune di Montemarano 20 Maggio 1865)

La storia di questa rubrica ci racconta, nel passaggio del tempo, come si muoveva prima lo Stato sociale, non solo nei confronti dell’organizzazione pubblica, ma anche nel diritto privato e familiare. Ai tempi del Regio, le diatribe, gli scambi, la compravendita privata, avveniva inderogabilmente alla presenza di un pubblico ufficiale, di un Notaio, atto alla scrittura degli atti e ad un messo, con il compito di registrare e portare a conoscenza del Re tutto ciò che riguardava il territorio a lui sottoposto. L’organizzazione e la struttura degli accordi, delle spartizioni o delle controversie tra famiglie e pubblici uffici era regolamentata da un unico atto legale che veniva trascritto a mano e poi registrato presso l’Intendenza.

A cura di Elizabeth Iannone

 

 

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