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Lettere dal Passato: Il regio potere nelle assunzioni e funzioni pubbliche

AVELLINO. Con la rubrica  “Lettere dal passato” ricostruiamo la storia dell’Irpinia, mettendo insieme testimonianze vere e tangibili. Un viaggio nei meandri del passato irpino attraverso le lettere scritte dai nostri compaesani e custodite all’Archivio di Stato di Avellino.

Questa settimana il posto pubblico e gli incarichi sotto il Re e l’approvazione dell’Intendenza.

 La lettera

“L’INTENDENTE DELLA PROVINCIA DI PRINCIPATO ULTRA – Avellino dì 17 Gennaio 1836 Art I –  Il Sindaco lo metterà in possesso delle sue funzioni facendo conseguire il passaggio della cassa dall’antico al nuovo Cassiere, formandone un verbale che indirizzerà all’Intendenza. Il Cassiere è tenuto ad uniformarsi al prescritto dell’art. 65 Legge de’ 13 dicembre 1816, sulla cauzione che deve favorire. Art. 3. Il Sindaco è incaricato della esecuzione del presente provvedimento”

(Stralcio della lettera datata 1836 Comune di Monteromito)

La storia del nostro Paese ai tempi del Regio potere, continua ad investirci della loro efficienza nel condurre atti, pubblici o privati. La messa in opera di un pubblico ufficiale avveniva, sempre tramite missiva che doveva essere vidimata dal Sindaco in carica in uscita e dall’Intendente in entrata. Ogni singolo incarico veniva preso in esame dal Sindaco in carica e valutato in base ai reali bisogni in essere del Comune. La Legge chiara e senza postilli dichiarava i poteri delle posizioni di comando in perfetta sintonia con gli esecutori degli stessi.

A cura di Elizabeth Iannone

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