SANT’ANGELO DEI LOMBARDI. «La Casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi è un modello in Italia nella cura, nel recupero e nella riabilitazione sociale dei detenuti, un riconoscimento ottenuto grazie alla totale dedizione dell’amico Massimiliano Forgione, direttore del penitenziario, scomparso prematuramente questa mattina». Così dichiara la presidente del Consiglio regionale della Campania Rosetta D’Amelio.
«Forza e dicrezione, senso di abnegazione»
«Ho avuto il piacere di conoscere Forgione sin da quando da assessore regionale alle Politiche sociali, in collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura, avviammo dei progetti ambiziosi proprio nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi, oggi divenuti realtà. Ne ho apprezzato le qualità professionali dimostrate in tutti gli incarichi coperti da Nord a Sud, la capacità di motivare collaboratori e agenti facendoli sentire parte di una grande famiglia, il senso di abnegazione nei confronti del lavoro per il quale ha speso ogni giorno della sua vita. Così come ne ho apprezzato la forza e la discrezione con la quale ha affrontato fino all’ultimo la malattia – continua D’Amelio. – Caratteristiche che hanno reso possibile la straordinaria realtà di un penitenziario che ha l’unica tipografia d’Italia, un’area sanitaria riservata a detenuti provenienti dagli ex ospedali psichiatrici giudiziari, una lavanderia, frutteti, una carrozzeria, un’area didattica all’avanguardia e una percentuale altissima di detenuti impegnati in attività lavorativa durante la giornata».
«Per noi contano gli uomini, non i loro reati»
«Anche recentemente, in occasione della cerimonia di intitolazione del carcere a tre agenti caduti il 23 novembre 1980, Gennaro Bartolo, Lorenzo Famiglietti e Remo Forgetta, il direttore Forgione aveva ricordato nel suo intervento il principio ispiratore del suo impegno. Per noi contano gli uomini, non i loro reati, aveva detto fortemente convinto del valore educativo e riabilitativo della detenzione che non deve mai essere soltanto punizione, ma deve fornire una speranza e strumenti utili a contrastare le recidive», aggiunge la presidente.
«Carcere di Sant’Angelo, modello da esportare»
«L’auspicio è che i frutti di questo prezioso lavoro vengano custoditi e che sia reso onore alla memoria di Massimiliano Forgione esportando il modello Sant’Angelo dei Lombardi in tutte le amministrazioni carcerarie italiane, come esempio nell’organizzazione e gestione delle stesse – conclude D’Amelio -. Alla famiglia vanno le condoglianze mie e dell’Istituzione che rappresento».