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Mail “phishing”, prelevano 10 mila euro dal conto di un ignaro signore di Nusco

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Mail “phishing”, prelevano 10 mila euro dal conto di un ignaro signore di Nusco: smascherati due giovani truffatori del web, un 20enne ed un 30enne, della provincia di Napoli, ritenuti responsabili di “Truffa”, “Indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento” nonché “Accesso abusivo a sistema telematico”.

Nusco, smascherati due truffatori del web

Le indagini hanno permesso di far luce su alcuni bonifici effettuati dal conto corrente della vittima che, in fase di denuncia, disconosceva tali operazioni: ignoti erano riusciti ad ottenere le credenziali di accesso alla sua “home banking” ed effettuato a proprio favore bonifici per circa 10mila euro.

Bloccato immediatamente il flusso, l’attività d’indagine condotta dai Carabinieri ha consentito di acquisire inconfutabili elementi a carico dei due giovani che avevano illecitamente carpito le credenziali di accesso al conto corrente on line della malcapitata.

Molti avranno certamente ricevuto qualche strano SMS o mail con richiesta di comunicare i dati per favorire una pseudo “verifica” in atto da parte della banca o dalle Poste. Questa tipologia di mail è detta “Phishing”, termine che tradotto in italiano vuol dire letteralmente “pescare”. Ed è quello che i truffatori tentano di fare per accaparrarsi i dati segreti che i correntisti detengono.

In Italia i tentativi di raggiro sono stati effettuati verso i clienti di Poste Italiane e dei maggiori gruppi e Istituti Bancari, per cui è importante che tutti gli utenti prestino la dovuta attenzione.

Queste comunicazioni hanno l’aspetto di una vera e propria mail che la banca o Poste Italiane potrebbe inviare a favore di una “verifica” dei dati: l’obiettivo del testo è quello di invogliare l’utente a comunicare i propri dati che, però, non giungono al proprio istituto, ma a criminali che sfruttano le informazioni per prosciugare i risparmi.

Quindi è molto importante prestare le dovute attenzioni: le Banche e le Poste Italiane non effettuano mai la richiesta di dati sensibili tramite mail perché optano per vie di comunicazione dirette e meno soggette a truffe. L’Arma invita i cittadini a diffidare da queste mail e a sporgere immediata denuncia poiché certamente si tratta di tentativi subdoli di rubare i dati personali.

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