Ieri per loro è scattato il sequestro di beni per un importo complessivo di circa due milioni e mezzo di euro, inoltre vi sono state delle perquisizioni e la notifica del provvedimento di conclusione delle indagini che consente loro di poter chiedere di essere interrogati o esibire documenti.
Omessa dichiarazione Iva e giro di fatture false, sequestro da 2,5 milioni
Sono dodici le persone accusate di evasione fiscale dalla Procura della Repubblica di Napoli nord. Ieri è scattato il sequestro di beni per un valore complessivo di circa due milioni e mezzo di euro, oltre a perquisizioni e alla notifica del provvedimento di chiusura delle indagini, che offre loro la possibilità di richiedere un interrogatorio o presentare documenti. Successivamente, la Procura deciderà se procedere con il rinvio a giudizio.
Secondo l’accusa, i dodici indagati avrebbero messo in piedi un sistema per emettere fatture relative a operazioni inesistenti e per omettere dichiarazioni dell’Iva, consentendo a diverse società di evadere le imposte. Finora, è stato accertato che l’ideatore di questo schema è un commercialista di Montesarchio, il quale ha fornito consulenza fiscale alla maggior parte delle imprese che ricevevano queste fatture per operazioni inesistenti, legate alla gestione di parafarmacie e al commercio di bevande alcoliche.
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno permesso di identificare gli amministratori di fatto delle società, intestate a persone di facciata, e di ricostruire i movimenti finanziari per dimostrare che le operazioni economiche erano mirate all’evasione fiscale. Inoltre, secondo la Procura di Napoli nord, è emerso che queste aziende erano fittizie, prive di dipendenti, locali e senza aver effettuato versamenti d’imposta. Nonostante ciò, hanno emesso fatture a ditte operanti in settori commerciali diversi, dall’abbigliamento da lavoro a attrezzature per la segnaletica stradale.
Il provvedimento
I destinatari dei provvedimenti risiedono, oltre a Montesarchio, anche nei comuni di Airola, Forchia, Venticano, Grottaminarda, Giugliano e Casoria. Le indagini hanno esaminato emissioni di fatture, dichiarazioni IVA e operazioni fittizie relative a un periodo che va dal 2016 al 2019. Inizialmente, le indagini erano state avviate dalla Procura di Benevento e dalla Guardia di Finanza di Montesarchio.
Tuttavia, la procura ha poi individuato una diversa competenza territoriale, essendo emerso che i reati più gravi erano stati commessi al di fuori della provincia. Di conseguenza, la competenza è passata alla Procura di Napoli nord, guidata da Maria Antonietta Troncone. Finora, i legali coinvolti sono Giovanni De Blasio, Carmen Esposito, Mario Griffo, Carmelo Sandomenico ed Ettore Marcarelli.
Nei prossimi giorni, si prevede un ricorso al Tribunale del Riesame contro il provvedimento di sequestro dei beni, che ha interessato disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili.