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Omicidio Aldo Gioia, anche i difensori di Elena rinunciano all’incarico

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Anche gli avvocati difensori di Elena Gioia, la 18enne accusata con il fidanzato, Giovanni Limata, dell’omicidio del padre, Aldo Gioia, hanno rinunciato all’incarico. Stando alle informazioni apprese dalla stampa, gli avvocati Fabrizio D’Urso e Vanni Cerino del foro di Napoli si sono trovati in disaccordo con la famiglia Gioia sulle modalità di difesa della giovane.

Omicidio di Aldo Gioia ad Avellino: la ricostruzione dei fatti

Attualmente è impossibile capire chi difenderà la 18enne in Aula. Adesso, per le difese dei due ragazzi, viene la parte più difficile: si profila, infatti, la scelta di sottoporsi a perizie psichiatriche. Il pm Vincenzo Russo coordina l’indagine sull’omicidio che vede accusati la figlia della vittima, Elena Gioia, e il fidanzato Giovanni Limata, che avrebbe materialmente commesso l’omicidio.

Le urla di Gioia, colpito mentre dormiva, avevano richiamato l’attenzione della moglie e dell’altra figlia e l’aggressore era scappato. Poco dopo era rincasata Elena, che aveva chiamato i soccorsi: alle forze dell’ordine aveva parlato di un’irruzione da parte di ladri.

Il piano per uccidere la famiglia

In realtà a colpire a morte Aldo è stato Giovanni Limata, fidanzato della ragazza: il giovane, rintracciato dagli agenti della Squadra mobile a Cervinara, dove abitano il padre e il fratello, ha confessato l’omicidio. Anche la 18enne Elena Gioia, quella sera stessa, ha confessato agli inquirenti di aver pianificato con il fidanzato la morte del padre ma anche della sorella maggiore e della madre. È stata proprio Elena, infatti, a farlo entrare in casa uscendo col pretesto di andare a gettare la spazzatura e lasciando la porta aperta.

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