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Omicidio di Avellino, la madre del killer: “Mio figlio manipolato, non ha agito da solo”

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Giovanni Limata non avrebbe agito da solo nell’omicidio di Aldo Gioia. Ne è convinta Maria Crisci, la madre del 22enne che ha ucciso il padre di Elena Gioia, la sua ragazza, di 18 anni. Nelle ore precedenti, i due si erano scambiati decine di messaggi fino al “Ok, vai amò” che ha preceduto il delitto. Successivamente Limata è scappato, è stato accompagnato da un’amica a Cervinara, suo paese natale.

Omicidio Aldo Gioia, parla la madre di Giovanni Limata

Come riportato dall’edizione odierna de Il MattinoMaria Crisci è sicura: “È facile capire chi è stato manipolato”. Il figlio ha colpito il 53enne Aldo Gioia con 14 coltellate mentre stava riposando sul divano di casa. Nelle chat tra il 22enne e la fidanzata, i due avevano programmato il piano. In particolar modo, sarebbe stata Elena Gioia a chiedere al fidanzato di fare fuori il padre e lui ha agito.

“Mio figlio conosceva da tempo quella ragazza che era stata anche accompagnata dalla madre a casa nostra” ha spiegato Maria Crisci. Una tesi supportata dall’avvocato Mario Villani: “C’è la possibilità che ci sia un secondo coltello. È un’ipotesi di scuola? Non l’hanno trovato: ma noi sappiamo che sulla scena del crimine ci sono state molte interferenze mentre si tentava di soccorrere il povero Gioia. Quattordici coltellate sono tante e Giovanni non era solo in quella casa”.

La famiglia di Giovanni Limata

“La nostra è una famiglia semplice, mio marito Pietro fa il netturbino, io sono casalinga ma sappiamo come educare i nostri figli. Una nostra figlia lavora fuori, ha studiato, Giovanni ha avuto difficoltà” ha spiegato Maria Crisci, la quale ha raccontato le difficoltà attraversate dal figlio in passato: “Ma ha sempre reagito trovando la famiglia dalla sua parte a sostenerlo”.

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