Proseguono le ricerche della pantera che da settimane si aggira in Campania. Nella giornata di ieri, martedì 16 giugno, presso la sede della Forestale sono arrivati Orlando Paciello, docente di patologia generale e anatomia patologica veterinaria all’Università di Napoli «Federico II» e Nicola D’Alessio, veterinario dell’Istituto Zooprofilattico di Portici. I due studiosi si sono recati sul luogo degli ultimi ritrovamenti provvedendo ad isolare le ultime impronte, in ordine di tempo, rinvenute in un fondo agricolo nel territorio di Summonte.
Pantera in Campania, le ultime sulle ricerche
Come riportato da Il Mattino, nella mattinata di lunedì 15 giugno un noto professionista – proprietario di un terreno – si è accordo della presenza di alcune zampate evidenti. . Le orme si trovano a pochissima distanza dal luogo in cui sono stati ritrovati i resti di un tasso, probabile pasto del felino. Paciello e D’Alessio hanno recuperato alcuni reperti, sia dalla carcassa che dalle impronte. Elementi che saranno ora esaminati nei laboratori universitari per provare a capire definitivamente se la pantera è reale o solo frutto di immaginazione. Al momento, non si sbilanciano. Come già emerso all’indomani della comparazione delle impronte di Sant’Angelo a Scala con quelle di una pantera dello zoo di Napoli, secondo una prima e molto sommaria evidenza, non si può escludere che possa trattarsi di una pantera. Ma naturalmente non si può nemmeno confermarlo.
Il supporto di Tony Scarf
Oltre agli esperti dell’Università di Napoli e dell’Istituto Zooprofilattico, a distanza sta dando il suo contributo anche l’attore Tony Scarf, al secolo Antonio Scarfone, stuntman e controfigura di Charles Bronson e Thomas Milian. Grazie ai suoi ruoli spericolati era venuto a contatto con animali selvatici di grossa taglia.