LAPIO. Torna la tradizione dei Misteri di Lapio. Come da tradizione, le statue in cartapesta raffiguranti le scene salienti e più drammatiche della passione e morte di Cristo caratterizzano il Venerdì Santo in paese. Rispetto al passato, però, le 22 tavolate non sono più portate in processione, ma restano esposte lungo le strade.
I Misteri di Lapio: la storia
Nel XVIII secolo, la confraternita della Madonna della Neve, ispirata ai vari episodi della Passione e Morte di Cristo e mossa da profonda devozione, commissionò ad un artista, a noi ignoto, l’esecuzione delle Ventidue “tavolate” facendo creare a Napoli i simulacri in cartapesta, comprendenti le 85 statue dei Misteri raffiguranti i personaggi e gli eventi più significativi del dramma umano-divino che ha coinvolto il Figlio di Dio.
I Misteri di Lapio: la processione del Venerdì Santo
Nella giornata del Venerdì Santo le tavolate venivano fatte sfilare in processione per le strade del paese, partendo dal castello, ad una ad una, portate a spalla con l’ausilio delle forcine dai devoti di Lapio.
La processione è preceduta, la sera del giovedì e alle prime luci dell’alba, dall’incessante ed inquieto squillo di una tromba, accompagnata dal rullio di tamburo. Quei cupi suoni rievocano i cattivi soldati mossi alla ricerca di Cristo: è così che i lapiani si preparano ad assistere alla rappresentazione delle ultime ore del Redentore.