AVELLINO. Le città contemporanee di Vella, tra disagio e aspirazione sociale
Si riaccendono i riflettori sulla mostra ”Percezioni urbane 3.0 ” del pittore avellinese Generoso Vella. Sabato 5 maggio l’inaugurazione alle 18.30 nella sala interna del Gran Caffe’ Margherita, in corso Vittorio Emanuele 14 ad Avellino, alla presenza dell’artista, cultori e esperti del settore.
Percezioni urbane 3.0: ad Avellino torna la mostra di Generoso Vella
La mostra ”Percezioni urbane” ritorna in città a due anni dal fortunato debutto nel Palazzo Vescovile, all’interno del Maggio nei monumenti, e dopo la seconda edizione in quel di Pietradefusi lo scorso anno. In esposizione per tutto il mese , quindici opere ispirate alla città contemporanea tra disagio e aspirazione sociale.
Quadri originalissimi e colorati caratterizzati da tocchi decisi e richiami a forme geometriche che rimandano a metropoli e centri urbani in continua trasformazione dove si ritrovano anche le speranze e i sogni della popolazione.
Chi è Generoso Vella?
Generoso Vella è nato ad Avellino il 9 febbraio 1986 . Dal 2001 si dedica alle arti visive e alla scrittura giornalistica . Allievo dei maestri Enzo Angiuoni ed Edoardo Iaccheo, ha esposto in numerose collettive in Campania, Calabria, Liguria e Abruzzo.
La casa editrice Franco Angeli ha pubblicato una sua opera in copertina al volume ”Nobiltà e miserie di Clio, Gli abusi della storia contemporanea” scritto dal Professore universitario Guido Panico.
Nell’agosto 2012, una sua tela è stata scelta per omaggiare il cantante Peppe Barra in concerto ad Avellino.
Nel 2013 ha curato all’Universita’ di Salerno, la mostra di sensibilizzazione sulla ludopatia ” Arte da gioco ” replicata nel 2015 al Museo Irpino/ Carcere borbonico di Avellino.
Nel 2014 ha organizzato ad Avellino la prima mostra d’arte giovanile tenutasi nelle vetrine dei negozi di via Nappi, nel centro strorico di Avellino.
Nell’ottobre 2015 ha conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna presso l’Universita’ degli studi ” Federico II ” di Napoli con una tesi sul pittore e scrittore Andrea De Chirico in arte Alberto Savinio.
Nel 2016 la personale nel “Maggio dei Monumenti”al Palazzo Vescovile di Avellino. Nel 2017 diventa presidente dell’associazione culturale “ Nel segno dell’arte’’ e partecipa al progetto itinerante ” Che dici Totò? ” ed è presente nell’omonimo catalogo edito da Giorgio Mondatori. Recentemente scrive su quotidiani online, cura l’ufficio stampa per manifestazioni culturali, organizza mostre e dirige , da tre anni, un laboratorio di integrazione e di educazione all’arte per diversamente abili .
Le opere in esposizione sono state recensite dal critico d’arte prof. Leo Strozzieri:
“Alla base della recente produzione artistica di Generoso Vella, giovane ma già affermato artista campano, si registra una predisposizione mentale all’ordo inteso come razionalità estrema con cui strutturare le varie tessere cromatiche in modo da saturare l’intera superficie. Ma l’ordine mentale non poteva prescindere dalla geometria, la madre della razionalità asservita ad una dinamica compositiva di rara finezza. Il suo astrattismo espressionistico nel gioco del comporre e scomporre ha una meta ben precisa: quella del cinetismo o della vibratilità cangiante in base alla più o meno solidità della luce che i segmenti cromatici emanano.
Certe anamnesi iconiche poi vanno lette come anelito ad un tracciato realistico del fare arte, quasi un chiedere venia al fruitore per essersi disinteressato alle problematiche sociali. Ma c’è da chiedersi: la registrazione del “labirinto” , termine che a mio avviso potrebbe compendiare l’intera sua ricerca, non è forse un calarsi nella tragica quotidianità del mondo contemporaneo? Eppure l’artista in questa sua presa di coscienza dei mali della società, anziché lasciarsi sopraffare dall’inerzia, intende fornire un’ipotesi di soluzione che va rintracciata nella componente ludica delle sue composizioni. Vella dà un’imprimitura gioiosa al suo fare arte, giocando a strutturare i puzzles con fantasia sfrenata, anarchica , sebbene sapientemente controllata da una logica ferrea.
Indubbiamente opere di forte impatto visivo le sue, magnifiche per dinamica luministica e sollecitazioni coloristiche, aliene da tentazioni quaresimali nonostante la consapevolezza della quotidianità tragica dell’hodie che si percepisce nella ressa dei segni che inghiotte ogni millimetro della superficie.
C’è in lui un perdersi e ritrovarsi dando così corposità a quella che potremmo chiamare funzione catartica dell’arte”.
La rassegna ” Un caffe’ con l’arte” è curata da Europart 94 con la direzione artistica di Bruno Tarantino.