Il pronto soccorso dell’Azienda Moscati di Avellino è in tilt: i pazienti sono costretti sulle barelle a causa dell’esaurimento dei posti letto nei vari reparti. Il personale medico e infermieristico, ormai allo stremo, si trova impossibilitato a garantire cure immediate ai numerosi pazienti che, negli ultimi giorni, hanno affollato il reparto di emergenza diretto da Antonino Maffei. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Pronto soccorso in tilt ad Avellino, pazienti costretti sulle barelle perché non ci sono più posti letto
Tra i casi più gravi, un uomo di 43 anni arrivato in codice rosso con fratture multiple dovute a una caduta dal trattore mentre lavorava nei campi a Santo Stefano del Sole, è rimasto in attesa di ricovero per oltre 72 ore. Numerosi altri pazienti, per lo più anziani e cardiopatici colpiti dall’ondata di calore, stazionano per giorni in pronto soccorso, spesso adagiati su barelle a causa della mancanza di letti nelle unità operative.
Domenica scorsa, il pronto soccorso ha registrato un ennesimo picco di accessi: a metà giornata, erano già una sessantina le persone prese in carico, tra cui 10 codici rossi, 20 arancioni e 15 blu. Un’altra ventina erano in attesa al triage, tra cui cinque in codice arancione. Questa situazione critica ha generato malumori tra il personale medico e infermieristico, oltre a proteste da parte dei parenti dei degenti esasperati dai lunghi tempi di attesa.
Il piano di ampliamento
Alcune organizzazioni sindacali di categoria hanno scritto alla direzione strategica dell’ospedale, chiedendo un incontro urgente con il direttore generale Renato Pizzuti e il direttore sanitario Rosario Lanzetta. “Abbiamo già bandito la gara per assegnare i lavori, siamo in fase di conclusione. Confidiamo che nel mese di settembre, al massimo in ottobre, inizieremo anche il cantiere”, ha dichiarato Pizzuti durante l’inaugurazione del plesso Landolfi di Solofra. I lavori di ampliamento porteranno il reparto di emergenza dagli attuali 1.200 metri quadrati a circa 3.000.