GRECI. Viaggio tra i comuni della verde Irpinia, tra cultura, gastronomia e racconti antichi. Questa settimana Greci.
Il Paese: Greci
Superficie: 30,27 kmq
Abitanti: 659 (Grecesi)
Patrono: San Bartolomeo
Cenni storici
Scarse le testimonianze del borgo fino al VI secolo, quando i Bizantini vi fondarono un piccolo centro fortificato a difesa settoriale dei loro confini ed i cui ruderi sono ancora visibili nei pressi dell’odierno nucleo urbano.
Il primo accenno al paese è contenuto in un atto notarile del 988, anno in cui il conte Potone chiese ai principi beneventani di essere investito della carica di principe di Greci. Nel 1039 il paese era già stato riedificato e ripopolato. Con l’arrivo delle truppe normanne in Italia meridionale il feudo venne acquisito nel 1221 da Gerardo, conte di Savignano, il quale inviò dai suoi possedimenti alla Grande Crociata in Terra Santa organizzata da Guglielmo d’Altavilla, circa sei armigeri. A Gerardo successero gli eredi Dauferio, Briel E gerardo (1177). Nel 1193, conte di Greci era un tal Sarolo a cui fecero seguito nel 1157 Giacomo Guarna e il nobile Blandone di Alaimo. L’ultimo signore fu Carlo Suardo de Guavara fino a che Giuseppe Bonaparte abolì definitivamente i diritti feudali 1806. Molti abitanti presero parte attiva al brigantaggio e furono condannati sotto il veto del tribunale di Avellino.
(spunti storici dal libro di Giampiero Galasso – I Comuni dell’Irpinia 1989)
Da visitare
Chiesa Di San Bartolomeo
Consacrata nel 1704 dal card. Orsini, risale al XVII secolo. La facciata a capanna semplice, presenta una doppia scala balaustrata, un portale di forma quadrangolare con fronte triangolare ed un rosone centrale. All’interno sono conservate tele di Guido Reni dipinti nel 600 ed un altare marmoreo del 1710.
Centro Storico
Ruderi della vecchia cittadina si notano ai piedi della collina, sono visibili, ancora numerosi ambienti abitativi del VII- IX secolo.
Il Racconto: Il cervo e il crociere
Una volta un cervo s’infilò nella casa di un vecchietto e si mise a dormire sul letto. Al tramonto il padrone fece ritorno a casa dopo una giornata di lavoro nei campi e quando entrò nella sua camera, vide quell’animale disteso sul letto e tentò di cacciarlo via. Il cervo, senza neppure scomporsi, lo minacciò:
- io ho sette corna: se non te ne vai, t’incorno!
Il vecchietto si spaventò e scappò fuori, chiedendo aiuto. Vennero in tanti e si misero a gridare per spaventare l’animale e farlo scappare. Ma il cervo ripeteva:
- Io ho sette corna se vengo fuori vi incorno!
Proprio non sapevano come fare. Cosa accadde allora? Il vecchio aveva in casa, in una gabbia appesa a una trave, un piccolo crociere che aspettava il padrone per mangiare. Alla fine, seccato, disse:
- Ehi, signor Settecorna, io ho il becco a croce e se rimani ancora, vengo e t’acceco un occhio!
Il cervo, terrorizzato da quel piccolo animale, scappò via per non farsi accecare. Nella fuga provocò un vero terremoto e il povero vecchio, rientrando, trovò tutto sottosopra. Ma era contento: a guardia della casa c’era il crociere, piccolo e imbattibile!
A cura di Elizabeth Iannone
Racconti da tutta l’Irpinia