Sono state molto dure e dirette le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Avellino, che ha definito la rapina al portavalori sul raccordo Sa-Av come “una guerra dichiarata alle istituzioni”
Secondo Cantelmo si è trattata di una vera azione militare. Il procuratore ha evidenziato le modalità anomale con le quali la rapina al portavalori è stata messa in atto, rimarcando il pericolo corso principalmente dai cittadini che si sono ritrovati, inermi, nel bel mezzo di una situazione in cui non era facile uscire vivi.
“Questi criminali” – ha aggiunto – si sono esposti armati contro militari, sia carabinieri sia polizia, ma anche contro la collettività, la gente comune. C’è chi si è visto un mitra puntato in faccia. In molti sono stati costretti ad abbandonare la propria auto o a restare bloccati sul raccordo autostradale per ore”.
Una provincia dimenticata
La vicenda è stata anche uno spunto per mettere in evidenza come quella di Avellino sia una provincia marginale e dimenticata dalle istituzioni “E’ giunto il momento che qualcuno capisca che c’è bisogno di maggiore attenzione e che le istituzioni si accorgano che esiste anche la provincia di Avellino, con tutta una serie di problemi da affrontare e risolvere”, ha dichiarato il procuratore.