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Richiesta di condanna per la strage del viadotto Acqualonga, la replica di Autostrade

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Roma, 10 ottobre 2018 – In relazione alle richieste avanzate oggi dal Procuratore di Avellino nei confronti degli imputati di Autostrade per l’Italia nel processo per l’incidente del bus precipitato dal viadotto Acqualonga, l’avvocato difensore della società Giorgio Perroni ha dichiarato:
“Le richieste di condanna appaiono a dir poco sconcertanti, perché non fondate su alcun dato scientifico oggettivo ed in contrasto con quanto emerso in dibattimento.

Si contesta ad esempio alle strutture tecniche della società di aver mantenuto sul ponte Acqualonga barriere che pure rispondono ai più elevati standard di contenimento a livello internazionale, verificati non più tardi del 2015 e confermati dagli stessi periti dell’accusa, sulla base di vizi solo di tipo amministrativo.

La decisione contestata si inserisce peraltro all’interno di un progetto di riqualifica delle barriere stesse, deciso su base volontaria da Autostrade per l’Italia, per il quale la società aveva messo a disposizione dei progettisti ben 150 milioni di euro.

Siamo convinti del fatto che nelle prossime udienze, nel corso delle quali verranno smentite in toto le considerazioni svolte dall’accusa, sarà possibile per il Giudice cogliere a pieno la differenza intercorrente fra la genericità dell’intervento della Procura e la puntualità del rigore scientifico e probatorio che caratterizzerà invece i singoli interventi difensivi, basati sulle solide argomentazioni tecniche proposte dal Collegio dei loro Consulenti che non sono state minimamente scalfite dalle conclusioni dei Consulenti della Procura e dello stesso Perito nominato dal Tribunale.”

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