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Caso Mimì Manzo, l’indagato Alfonso Russo nega la ricostruzione della barista di Prata: “Non ho pianto nel suo bar”

ripartono-ricerche-mimi-manzo-19-ottobre-2023

Mimì Manzo

Confronto serrato tra testimone e indagato sul caso della scomparsa di Mimì Manzo: Alfonso Russo nega la ricostruzione della barista di Prata di Principato Ultra. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. “Non è vero che la mattina successiva alla scomparsa ho pianto nel suo bar”, ha ribadito l’indagato.

Mimì Manzo, Alfonso Russo nega la ricostruzione della barista testimone

A distanza di poco più di tre anni, le indagini sulla scomparsa del 72enne di Prata di Principato Ultra non sono ancora arrivate ad un punto. Ieri sono stati ascoltati due testimoni e l’indagato Alfonso Russo. Nel corso dell’interrogatorio, l’uomo accusato di favoreggiamento e false dichiarazioni si è confrontato con la testimone Roberto Cristaudo. Gli inquirenti dopo aver ascoltato la titolare di un bar l’hanno richiamata. La testa ha ribadito di nuovo le circostanze del pianto di Alfonso, le mani tra i capelli e le rassicurazioni di un amico: “Tranquillo nessuno saprà nulla”, aggiungendo poi “non so per quale ragione piangesse quel giorno, io non ho collegato quel pianto alla scomparsa di Mimì”.

Alfonso invece ha negato tutto, rispondendo alle domande del procuratore e del sostituto procuratore, alla presenza dei carabinieri: “È vero che andavo spesso in quel bar, vado anche adesso, ma non ho mai pianto. Ho risposto a tutte le domande e sono tranquillo. Inoltre voglio aggiungere che Loredana, all’epoca era la mia ragazza per questo ero con lei, ma quella sera non abbiamo visto Mimì”, “Non so cosa è successo, non posso aiutarvi”.

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