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Sentenza Acqualonga, le vittime diventano colpevoli

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Sentenza Acqualonga, venerdì scorso, presso il tribunale di Avellino, l’assoluzione dell’amministratore delegato di Autostrade ha provocato lo sdegno dei parenti delle vittime.

Sentenza Acqualonga, i video delle proteste dei familiari diventano la prova delle minacce al giudice

Sentenza Acqualonga, i familiari e i sopravvissuti non hanno pensato che, in Italia, spesso le vittime diventano i colpevoli.

Le minacce dei parenti delle vittime nei confronti del giudice, espresse al termine della lettura della sentenza che assolveva i dirigenti di Autostrade, sono state immortalate dalle telecamere di tutte le emittenti nazionali e non, e l’ottusità di coloro che pensano che fossero superflue e prive di fondamento, ha avuto il suo tragico risvolto.

Le minacce al giudice

Giuseppe Bruno, figlio di due delle persone decedute nell’incidente del  luglio 2013, e a capo dell’associazione che riunisce le famiglie delle vittime della strage di Acqualonga, ha dichiarato:

Questa è l’Italia, pagano solo i più deboli, solo i vasi di coccio. I potenti non pagano mai e i morti di Genova, quelli del Ponte Morandi, sono una dimostrazione che della povera gente nessuno ha cura.

I video delle minacce

Nei video si sente la voce di alcuni dei parenti delle vittime, che invitano minacciosamente il giudice Buono ad uscire dall’aula, per un confronto “personale”, e di certo poco amichevole.

Quest’ultimo, dopo aver diretto il processo di primo grado contro i manager e i dirigenti di società Autostrade, i due funzionari della Motorizzazione, e il titolare dell’agenzia di viaggio che aveva affittato il bus,  è stato aggiunto in una pratica per la propria tutela a seguito proprio delle minacce dei parenti delle vittime.

I consiglieri togati del Csm hanno imposto l’apertura di una pratica a tutela dei giudici, partendo proprio dagli insulti e dalle minacce seguite a questa clamorosa sentenza.

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