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Sequestro di persona e maltrattamenti agli anziani: inducevano gli anziani a redigere testamenti in cui venivano nominati come eredi, scattano tre arresti a Salerno

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immagine di repertorio

Sequestro di persona e maltrattamenti agli anziani: tre arresti eseguiti nella mattinata odierna, martedì 17 dicembre, dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Salerno. Inducevano gli anziani a redigere testamenti in cui venivano nominati come eredi.

Sequestro e maltrattamenti agli anziani: tre arresti a Salerno

Nella giornata odierna, martedì 17 dicembre, i carabinieri hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari disposta dal GIP del Tribunale Ordinario di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di:

  1. Sica Sante, nato a Montecorvino Rovella il 18.11.1960, gestore di fatto dell’Istituto Europeo per la terza età con sede a Salerno, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
  2. Cupo Karolin, nata a Schwenningen il 26.08.1996, direttrice nonché vicepresidente del consiglio di amministrazione, sottoposta alla misura del divieto di esercitare imprese e di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese, nonché di svolgere l’attività professionale di operatore socio sanitario per la durata di un anno.
  3. Grossi Angela Pina, nata a Montefredane il 19.09.1963, sottoposta alla sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio di amministratore di sostegno, tutore e curatore per la durata di un anno.

Le indagini

Nel corso delle indagini eseguite dai Nas di Salerno che, lo scorso 29 ottobre, aveva già portato all’esecuzione di una ordinanza cautelare a carico di 10 persone per i reati di sequestro di persona e maltrattamenti nei confronti di anziani, sono emersi elementi probatori che consentivano di contestare una complessa macchinazione ideata da Sica Santa e finalizzata ad appropriarsi del patrimonio di una signora di 86 anni residente presso la struttura.

Nel dettaglio, l’uomo sfruttando lo stato di incapacità dell’anziana faceva redigere testamenti olografi in cui veniva nominato come erede unico. Ruolo chiave avrebbe rivestito anche l’amministratrice di sostegno che, invece di tutelare gli interessi dell’anziana, avrebbe coadiuvato Sica promettendo di redigere una relazione attestante falsamente che la tutelata aveva raggiunto un grado di autosufficienza tale da potersi revocare la nomina dell’amministrazione di sostegno in cambio della promessa di ottenere la metà dell’ingente patrimonio. Si aggiunga inoltre che le indagini bancarie consentivano di ipotizzare che la Grossi si fosse impossessata di 300 euro al mese dal conto corrente della vittima giustificando tali somme attraverso la predisposizione di asserite false fatture redatte dalla Cupo, direttrice della comunità, facendole figurare come spese per la permanenza dell’anziana nella struttura.

Del pari è stata riconosciuta la gravità indiziaria in ordine ad un ulteriore ipotesi di peculato realizzata dalla Grossi, la quale, accordandosi con Sica nella effettuazione di bonifici del valore di 2mila euro a fronte di una retta di 1.800 euro si sarebbe appropriata indebitamente della somma di 200 euro sottraendoli al patrimonio della tutelata per un totale di 5.400 euro per il periodo analizzato. Agli odierni indagati sono ipotizzati a vario titolo i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, peculato e circonvenzione di incapaci.

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