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San Michele di Serino, attacco al circolo del Partito Democratico: indagini sui gruppi di estrema destra

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L'attacco

Attacco al circolo del PD di San Michele di Serino: sono ora in corso le indagini delle forze dell’ordine, sotto l’occhio di ingrandimento i gruppi di estrema destra. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. I fatti sono avvenuti intorno alle 17 di sabato, 18 gennaio.

San Michele di Serino, attacco al circolo del PD

Un atto di chiara matrice politica. Si sta cercando di capire se a compiere l’azione sia stato un fanatico o militanti di forze di estrema destra. Queste sono le piste seguite in merito all’intimidazione subita dal circolo del Partito Democratico di San Michele di Serino, colpito nel pomeriggio di sabato. Intorno alle 17, un ordigno artigianale è esploso davanti all’ingresso della sede in via Mezzogiorno. Sulla vetrina che espone la bandiera della pace è stata tracciata una croce celtica, mentre sulla cabina dell’Enel, situata accanto alla porta, è stato dipinto con vernice spray un fascio littorio.

Tutti i simboli dei neofascisti sembrerebbero rappresentare la firma del responsabile o dei responsabili del raid. Secondo Gianfranco Oliva, segretario locale del circolo Pd, l’azione sarebbe stata compiuta da più persone. Il suo ragionamento è chiaro: un singolo individuo non avrebbe potuto realizzare tutto ciò da solo, in quel momento del pomeriggio e nel centro del paese. Il boato è stato devastante, come hanno riferito i residenti di San Michele di Serino, e si è udito a centinaia di metri di distanza. «Non è stato un semplice petardo», è il commento della comunità locale, visibilmente scossa dall’accaduto. Si fa strada anche l’ipotesi che il circolo Pd sia stato scelto perché è uno dei pochi con una sede fisica. In sostanza, si voleva colpire quella formazione politica piuttosto che il gruppo di San Michele di Serino. Almeno questa è l’interpretazione che sta emergendo in queste ore, anche se non si escludono altre possibilità.

Le indagini

La situazione, quindi, non si sarebbe sviluppata in un contesto locale. Il circolo democratico del paese nell’Alta Valle del Sabato sarebbe stato preso di mira dagli attentatori come un atto dimostrativo contro quel partito della coalizione di centrosinistra. I carabinieri della Compagnia di Solofra stanno indagando sull’accaduto e hanno effettuato rilievi tecnici sul luogo. Sono state ascoltate diverse persone, inclusi il segretario Oliva e alcuni membri del circolo. I militari hanno così raccolto informazioni utili per orientare le indagini sull’attentato avvenuto sabato scorso. «È sconcertante quanto accaduto. È preoccupante che sia successo in pieno centro e nel pomeriggio. Questo fa pensare che a compiere l’azione siano state più persone e non un singolo individuo», afferma il segretario del circolo, Oliva.

Esprime preoccupazione per il “gesto vile” rappresentato dalla croce celtica disegnata sulla bandiera della pace esposta nella vetrina. “Spero che sia un episodio isolato e che non segua un altro simile. Siamo un circolo aperto al dialogo e accogliamo tutti. Per questo motivo, siamo rimasti sconcertati.” Accanto ai dirigenti e ai militanti, si è unito il mondo delle istituzioni, del sindacato e della politica, senza alcuna distinzione di appartenenza.

«Esprimiamo la nostra piena solidarietà al circolo del Pd e al sindaco di San Michele di Serino, Michele Boccia, insieme all’intera amministrazione. Questo attacco non colpisce solo loro, ma ciascuno di noi, poiché mette in discussione valori fondamentali che dobbiamo difendere, al di là delle nostre differenze politiche: la libertà di espressione e il diritto di partecipazione. Nessuna causa o ideologia può giustificare la violenza». Anche il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Arturo Bonito, ha commentato l’accaduto: «L’aggressione alla sede del Pd rappresenta non solo un atto di violenza politica inaccettabile, ma anche un chiaro segnale di intolleranza e un ritorno a pericolosi fantasmi del passato. Questo attacco non colpisce solo un partito, ma minaccia la democrazia stessa e i valori di convivenza civile che dovrebbero unire la nostra comunità».

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