Un 54enne di Avellino è stato condannato per stalking: l’uomo è accusato di aver pedinato e stalkerato l’ex compagna e nelle scorse ore nei suoi confronti è arrivata la condanna a tre anni di reclusione per un ex commerciante avellinese
Stalking, 54enne di Avellino, condannato a un anno e 8 mesi
Come si apprende da Avellino Today, nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino si è concluso il processo che vede imputato un 54enne – ex commerciante avellinese – accusato di stalking. L’uomo, accusato di condotte reiterate nei confronti dell’ex fidanzata, è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali e al risarcimento di una somma pecuniaria in favore della donna. Vessazioni violente che hanno scaraventato la vittima in una condizione di paura e ansia. Persecuzioni aggravate, ancora, dal fatto che – a compierle – fosse proprio l’ex fidanzato.
L’incubo della donna
L’incubo dell’ex fidanzata dell’imputato è iniziato nel 2020. La donna veniva continuamente contattata al cellulare, anche con un numero anonimo, al solo scopo di insultarla, diffamarla e minacciarla, per metterla in uno stato di ansia e paura permanente e grave. Spesso la donna veniva accompagnata dal padre perché temeva di uscire di casa da sola per incontrarlo. Per evitare di vedere l’ex partner, la sua normale routine è cambiata completamente e per questo motivo usciva sempre meno e frequentava sempre meno persone.
Le minacce
In particolare, in data 11 ottobre 2020, l’ex compagno annunciava con un messaggio che era diretto verso casa sua. “Sto vedendo sotto casa tua. Faccio venire giù il palazzo con la tua famiglia dentro”. La vittima per tutela dei suoi genitori si allontanava da casa, ma l’uomo incontrando per strada la donna in auto, si avvicinava e colpiva con un calcio l’autovettura condotta dalla donna e, a fronte del messaggio inviatogli dall’ex compagna nel quale la stessa gli rappresentava che aveva “ammaccato” la macchina, egli rispondeva “piuttosto che ammaccare te”.
In data 23 ottobre 2020, ancora, con numero anonimo, contattava la parte offesa e proferiva al suo indirizzo le parole “ti devo rovinare”. In data 16 ottobre 2020, l’uomo, tramite un profilo Instagram falso, inviava il messaggio “i tuoi amici non contano più niente. Non pressare anche la Questura”. Il 4 gennaio 2021, mentre la vittima era alla guida della propria autovettura, incrociava il 53enne il quale, dopo aver richiamato l’attenzione della stessa, sollevava il dito medio della sua mano destra, con l’intento di deriderla e spaventarla. Agghiaccianti alcuni messaggi fatti pervenire alla vittima tramite WhatsApp: “Dovrai andare via da Avellino. Ti farò terra bruciata intorno.” Gli atti persecutori continuati fino a pochi giorni prima dell’udienza preliminare, quando con una nuova utenza telefonica, tramite videochiamata contattava ancora la vittima. Un incubo che si è concluso solo con la sentenza di oggi, che segna un nuovo inizio per la donna, una professionista di Avellino, che può finalmente riprendere a vivere la sua vita e passeggiare in città senza paura e timori.