AVELLINO. Presente ieri mattina alla conferenza dei servizi sul progetto di ampliamento dello Stir Pianodardine anche il Meet up di Avellino che ha presentato una nota con alcune osservazioni che verranno messe a verbale e saranno prese in carico dai tecnici di Irpinia Ambiente che decideranno se recepirle.
«Lascia perplessi l’assenza dell’Arpac»
«È importante che associazioni, comitati civici o formazioni di cittadinanza attiva partecipino a momenti fondamentali per la vita pubblica di una comunità. Quello dibattuto stamattina [ieri mattina, n.d.r.] è un tema delicato proprio perché riguarda la gestione dei rifiuti che impatta fortemente sulla qualità della vita degli abitanti della Valle del Sabato, già fortemente provati da un punto di vista dell’inquinamento ambientale». Così gli attivisti Carmen Bochicchio, Generoso Testa e Giovanni Varallo presenti all’incontro presso la sede avellinese della Regione Campania a Collina Liguorini, che aggiungono: «Ci ha lasciato molto perplessi l’assenza dell’Arpac, chiamata a valutare tecnicamente il progetto. Non basta una breve nota consegnata nelle mani della Regione Campania. Per questo sollecitiamo ad avere una maggiore sensibilità nell’essere presente in futuro».
Stir Pianodardine: soluzioni resistenti all’usura
Per quanto riguarda le osservazioni prodotte dal Meet up «abbiamo sottolineato – conclude Mario Tomasone – sia la necessità di produrre documentazione grafica dello stato di fatto dell’impianto attuale che renderebbe più agevole l’individuazione degli interventi a farsi sia l’opportunità di valutare con maggiore dettaglio la soluzione tecnologica da adottare per il rifacimento delle pavimentazioni all’interno dei capannoni nelle aree in cui avviene il transito e la manovra dei veicoli di cantiere. Si ritiene, infatti, opportuno valutare soluzioni che siano particolarmente resistenti all’usura in modo da minimizzare le probabilità di fessurazione e/o ammaloramento dello strato superficiale impermeabilizzante e scongiurare così il rischio di infiltrazioni di percolato nel sottosuolo».