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Tentato omicidio di Luigi Affinita, i fratelli di San Martino Valle Caudina condannati con rito abbreviato

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Immagine di repertorio

I due fratelli Pimpinella, di San Martino Valle Caudina, sono stati condannati con rito abbreviato per il tentato omicidio del 32enne Luigi Affinita. Dovranno scontrare le pene rispettivamente di 7 anni e 4 mesi e 8 anni e 10 mesi di reclusione. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Tentato omicidio Affinita, fratelli di San Martino Valle Caudina condannati

I due fratelli di San Martino Valle Caudina sono stati condannati per il tentato omicidio del 32enne Luigi Affinita. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Avellino, Giulio Argenio, ha emesso la sentenza al termine del rito abbreviato, infliggendo a Tommaso e Christian Pimpinella – entrambi con precedenti penali e assistiti dall’avvocato Vittorio Fucci – pene rispettivamente di 7 anni e 4 mesi e 8 anni e 10 mesi di reclusione. Nel corso del primo grado, è stata esclusa l’aggravante della premeditazione. Le condanne inflitte ai due ventiquattrenni di Cervinara risultano più leggere rispetto alle richieste del pubblico ministero.

Al termine della sua requisitoria, il pubblico ministero ha richiesto una condanna di 15 anni e 8 mesi per Cristian Pimpinella e di 13 anni e 8 mesi per Tommaso Pimpinella. Nel frattempo, l’avvocato difensore dei due imputati, attualmente detenuti nel carcere di Bellizzi Irpino, ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello contro la sentenza di primo grado. I due hanno precisato di non essere in fuga, ma di aver pianificato un breve viaggio di vacanza, organizzato da tempo. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari, Francesca Spella, ha ritenuto sussistente il rischio di fuga, confermando la misura cautelare in carcere lo scorso agosto. La lite, che ha portato al ferimento del 32enne, si è verificata tra venerdì 16 e sabato 17 agosto. In quell’occasione, il 32enne Affinita colpì uno dei due fratelli rompendo un bicchiere di vetro sulla sua testa.

La dinamica

In quel momento furono esplosi colpi d’arma da fuoco e subito dopo i due fratelli iniziarono a fuggire. Gli aggressori furono fermati a Caivano e ascoltati dal pubblico ministero Vincenzo Russo e dai carabinieri del comando provinciale. In quella fase, furono iscritti nel registro degli indagati a piede libero. Tuttavia, la loro situazione si complicò dopo alcuni giorni, quando i carabinieri del Comando Provinciale di Avellino eseguirono un decreto di fermo nei loro confronti, poiché erano gravemente indiziati di concorso in tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e di porto di arma comune da sparo in luogo pubblico, a causa del concreto e attuale pericolo di fuga. I fatti si svolsero all’interno di un locale pubblico di Cervinara, dove un alterco tra i due imputati e un 32enne del posto, Luigi Affinita, degenerò rapidamente.

I due fratelli di Cervinara, in momenti distinti, impugnarono una pistola e spararono quattro colpi contro un rivale, ferendolo gravemente al torace e all’addome. Il giovane fu trasportato in ospedale in condizioni critiche. Le indagini immediate, condotte dal Nucleo Investigativo in collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Avellino e coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, si svilupparono anche attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, operazioni mirate di intercettazione, raccolta di dichiarazioni da parte degli indagati e audizioni di testimoni. Queste indagini permisero di ricostruire rapidamente le dinamiche dell’aggressione.

Sembra che Affinita abbia agito come intermediario per il noleggio di un’auto per i due fratelli Pimpinella. Tuttavia, l’affare non andò in porto e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due decisero di farla pagare ad Affinita. Il legale Vittorio Fucci si è dichiarato soddisfatto della sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Avellino, che ha inflitto condanne ai due imputati, ritenute più leggere rispetto a quelle richieste.

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